Dopo avere tormentato a lungo l’Italia, martedì 18 novembre si è spostato sui Balcani il grosso del maltempo. Tra le 19 di lunedì e la stessa ora di martedì, in Croazia sono caduti 67 mm a Rijeka, 48 a Parg e Pazin, 44 allo Zavizan, 40 a Pula. Nelle stesse ore, 63 mm a Sazan (Albania), 54 a Podgorica (Montenegro), 46 a Nova Gorica (Slovenia), 45 a Lubiana-Brnik (Slovenia). Tra la sera di martedì e la mattina di mercoledì è stata colpita anche Tirana con 74 mm in 12 ore.
Come spesso accaduto negli ultimi mesi, ma potremmo dire da almeno un anno a questa parte, alla prevalenza di scostamenti dalla media verso il basso in gran parte degli USA si contrappongono anomalie calde in gran parte d’Europa.
Nel weekend il caldo è stato notevole anche in Regno Unito, soprattutto in montagna. Nelle Highlands scozzesi, ai 1245 m del Cairngorm sabato 15 e domenica 16 si sono registrate massime di 7,4° e 6,9°C.
Il caldo europeo più intenso è stato però in Grecia e a Cipro, con lunedì 24°C ad Atene e 24,1°C a Larnaca, martedì 24,6°C ad Heraklion e mercoledì 25°C sempre ad Heraklion.
E’ tornato il freddo nella Russia europea. A Mosca il 19 la minima è scesa a -10,7°C, da quattro giorni rimane sotto lo zero anche la massima. Barriera dei -10°C superata anche in Estonia grazie ai -10,3°C di Narva. Nel sud dell’Ucraina si è verificato l’insidioso episodio del gelicidio, che già aveva interessato diverse regioni russe e ucraine (la stessa Mosca) ad inizio mese.
L’ondata di gelo e neve che ha colpito gli Stati Uniti è di quelle toste, considerato che siamo appena a novembre. Agli eventi meteo degli Stati Uniti abbiamo dedicato vari approfondimenti, uno di riepilogo, uno sulle grandi nevicate della zona orientale dei Grandi Laghi, un altro dove vi mostriamo i video dell’incredibile nevicata di Buffalo, infine uno sulla tempesta di sabbia del Colorado.
Australia ancora un volta sugli scudi per il caldo, battuti decine di record mensili tra Queensland e Nuovo Galles del Sud. Leggi l’approfondimento.