Secondo il Centro Idrometeorologico della Russia, nella regione degli Urali il mese di luglio appena trascorso è stato il 5° più freddo della storia. Questo dato l’avevamo quasi anticipato in un precedente articolo ma ora risulta certificato dall’ente meteo nazionale russo.
Su Ekaterinburg e Perm la temperatura media è stata di 14,4°C, ad Hanty-Mansijsk di 14°C, a Ufa di 16°C, rispettivamente 4,1°C, 4,5°C, 4,3°C e 3,5°C sotto la norma.
A Ekaterinburg solo nel 1908 e nel 1926 in luglio ha fatto più freddo di quest’anno e valori simili a quest’anno sono stati registrati nel 1905 e nel 1973. Ma il freddo si è manifestato soprattutto per la sua costanza, non tanto per i valori limite, infatti la minima mensile di 6,9°C è ben lontana dalla minima assoluta di 1,5°C registrata il 18 luglio del 1914.
A Perm, in una serie più che centenaria, solo nel 1926 luglio ha avuto una temperatura media inferiore. Valori vicini a quest’anno si sono però registrati, in anni relativamente recenti, nel 1973 e nel 1986. Poco rilevante invece la minima assoluta, 4,2°C, rispetto ad un record di 1,7°C che appartiene al 23 luglio 1997.
Non è andata meglio ad Hanty-Mansijsk, dove oltre che decisamente fresco, luglio 2014 è stato anche molto piovoso, i 223 mm di pioggia caduti rappresentano circa 3 volte la norma. Da notare anche i due giorni con temperatura massima sotto i 10 gradi, 9,7°C il 18 luglio e 8,9°C il 25. Mesi di luglio più freddi nel passato vi sono stati nel “solito” 1926, nel 1941, nel 1947 e nel 1997.
Dati simili ai precedenti quelli di Ufa, dove il luglio di quest’anno ha pochi precedenti nella storia in fatto di freddo, praticamente, a partire dal 1917, solo il 1926. 3,4°C la temperatura minima assoluta di questo luglio, rispetto ad un record di 1,4°C molto recente, risalente al 1° luglio 2009.
Il freddo nella regione degli Urali, e in misura un po’ minore ad ovest degli Urali nella regione del Volga e ad est nella Siberia Occidentale, è stato causato dall’anomala circolazione atmosferica responsabile anche del frequente maltempo sull’Italia. Sul continente europeo ha dominato infatti un blocco anticiclonico nella regione baltico-scandinava, mentre le saccature, atlantiche e artiche, hanno avuto campo libero rispettivamente ad ovest (ovest e sud Europa) e ad est (Volga, Urali, Siberia occidentale).
Se negli Urali luglio è stato decisamente freddo e nel Volga freddino, nell’ovest russo è stato invece parecchio caldo, anche se lontano dai record del 2010. A San Pietroburgo è stato quasi 3 gradi più caldo della norma. In anni recenti nell’ex capitale imperiale se ne contano però diversi più caldi, come detto nel 2010 (quasi 3 gradi più caldo ancora!), ma anche nel 2011 e 2003, e parecchi altri nei decenni precedenti.
Andando più ad est l’anomalia comincia a ridursi, a Mosca il mese è stato circa 1 grado più caldo della norma. Procedendo ancora verso est, a Kazan, il mese è stato invece quasi 1 grado più freddo della norma.
Nel resto della Russia luglio è stato caldo nella Siberia centrale, con temperature fino a 4 gradi superiori alla norma, freddo lungo la costa dell’etremo oriente. Più freddo della norma anche nel sud della Siberia, dove nell’Altaj e nella regione di Novosibirsk si sono anche verificate delle nevicate. A Novosibirsk è assurta a fama mondiale grazie ai social network la grandinata di metà luglio.
Ad agosto la distribuzione delle anomalie è mutata. L’estate è finalmente arrivata nella regione del Volga e degli Urali (Samara è andata vicino al record assoluto di minima più alta), a Ufa la temperatura è salita per tre volte oltre i 30 gradi, molto caldo ha fatto anche in Carelia e nella regione di Arcangelo. Nella zona artica occidentale, salvo i primissimi giorni del mese, ha continuato invece a far freddo, nuove gelate anche nell’ultima notte hanno interessato Amderma (-1,4°C), Vorkuta (-2,9°C) e Salehard (-2,4°C). Freddo marcato infine in tutta la Siberia occidentale e meridionale, caldissimo in Chukotka.