Prima punta di -75 °C registrata ieri sul Plateau Antartico. È stata raggiunta alla base italo francese Concordia (3.233 m), nella regione di Dome C, alle 1339 UTC dell’11 aprile, esattamente a -75,0 °C. Non si tratta d’un valore eccezionale per il periodo, dato che in Antartide il coreless winter è già iniziato, ma è significativo che, come accaduto negli ultimi anni, sia proprio Concordia a toccare per prima quei limiti di temperatura che non hanno riscontro in nessun’altra parte del mondo. Da ricordare che il record mensile della base venne fissato il 24 aprile 2010 a -79,2 °C.
I cultori della materia non avranno fatto a meno di notare anche il dato di Dome A, la stazione automatica australiana che sorge a 4.084 m nel punto più elevato della calotta antartica: -75,4 °C alle 2100 UTC dell’11 aprile. Sui dati di questo sito tuttavia, occorre precisare che si tratta di misurazioni a 1 m dal suolo, che non trovano poi riscontro all’usuale altezza di 2 m come stabilito per la comparazione delle temperature. Se si vanno infatti a confrontare i dati sinottici delle 1800 UTC, ecco le differenze:
1 m = -74,1 °C
2 m = -67,5 °C
Si tratta di scarti molto forti, notevolmente superiori a quelli che si notano in altre aree del Plateau Antartico, ma normali a Dome A durante il semestre invernale: evidentemente, la climatologia di tale regione necessita di indagini più specifiche per capirne appieno le dinamiche. In ogni caso, nessuna delle temperature di Dome A inferiori a -80 °C segnalate dai vari siti che riproducono i dati sinottici, è stata classificata come effettivo valore in aria libera nell’inverno 2013. Di più: un’approfondita indagine, presentata in bozza all’Antarctic Meteorological Research Center dell’Università del Wisconsin, dimostra come il raggiungimento dei -80 °C a 2 m dal suolo sia piuttosto raro in questo sito.
Credit: data and information on Concordia station were obtained from IPEV/PNRA Project ‘Routine Meteorological Observation at Station Concordia – www.climantartide.it‘.