Torniamo sulla tempesta Kyrill e sui venti da uragano che la hanno caratterizzata. Giovedì 18 gennaio, nel Regno Unito almeno dieci persone hanno perso la vita a causa della tempesta, che ha anche causato il collasso del sistema dei trasporti. Raffiche di vento fino a 70 miglia orarie hanno investito Londra, mentre a Blackpool le raffiche hanno raggiunto le 84 miglia orarie. In Irlanda, Dublino è stata spazzata da venti con raffiche fino a 85 miglia orarie (137 km/h).
Raffiche oltre le 60 miglia orarie, quasi 100 km/h, sono state registrate un po’ dappertutto tra Olanda, Belgio e Francia settentrionale. In Olanda, 81 miglia orarie ad Amsterdam/Schipol, 78 a Vlisingen, 76 a Rotterdam. In Belgio, 81 miglia orarie a Spa, 76 a Charleroi, 74 ad Anversa.
80 miglia orarie (130 km/h) sono state raggiunte a Praga, capitale della Repubblica Ceca, paese dove il vento ha soffiato ancora più forte a Kocelovice (raffica massima a 96 miglia orarie) e Churanov, nella Selva Boema (m 1122, 85 miglia orarie). In Germania, il paese forse più colpito (anche qui almeno 10 vittime), a Wendelstein 126 mph (203 km/h), al Brocken 123, a Fichtelberg 114, alla Zugspitze 109, a Grosser Arber 105, a Feldberg 103. Le stazioni sin qui citate sono tutte di montagna. Più in basso, a Dusseldorf 89 miglia orarie, a Kiel 87. Al Brocken sono anche caduti 90 mm di pioggia. In Danimarca, a Skrydstrup 60 miglia orarie, a Soenderborg 58, a Copenaghen 53. In Polonia, 94 miglia orarie a Kasprovy Wierch (m 1989), 85 a Wroclaw.
Venti con forza da uragano hanno colpito alcune delle isole al largo della British Columbia, in Canada, tra mercoledì sera e giovedì. L’isola Solander ha registrato vento sostenuto fino a 74 miglia orarie, con raffiche fino a 95 miglia orarie. In parte della British Columbia sudoccidentale è invece piovuto molto tra giovedì e venerdì mattina. A Estevan Point, per esempio, sono caduti 88 mm.
Ancora condizioni miti giovedì 18 gennaio a Mosca, capitale della Russia, dove la temperatura massima ha superato i 4°C, 14°C al di sopra del valore medio del periodo. Nei primi 18 giorni di gennaio, la temperatura media è stata di circa 13°C superiore alla media e giovedì è stato il 62mo giorno consecutivo di anomalia positiva. Venerdì 19 gennaio la temperatura è ulteriormente aumentata, raggiungendo una massima di 6°C.
Giovedì 18 gennaio molto caldo nel sudovest della Francia e in parte della Spagna. Nella Francia sudoccidentale, massime 21,0°C a Tarbes e 20,4°C a St.Girons. In Spagna, 24,6°C a Jerez, in Andalusia, 21,5°C a Murcia, ma anche, nel nord, 22,0°C a Oviedo, dove il caldo è stato esaltato dall’effetto phoen. Questa stessa onda calda, spostandosi verso est, è stata poi protagonista dei record piemontesi del giorno seguenti, anch’essi esaltati dall’effetto foehn.
Nubifragi di natura tropicale hanno investito l’isola di Tahiti, nella Polinesia Francese (Pacifico Meridionale) questa settimana. All’aeroporto Faaa, presso Papeete, tra lunedì pomeriggio e giovedì notte, ora locale, sono caduti 219 mm di pioggia, circa il 70% della media di gennaio.