Siamo nel periodo della stagione delle piogge australiana, con fenomeni alluvionali in atto nel Queensland come non se ne vedevano dal diciannovesimo secolo, di così intensi.
Ma altri fenomeni curiosi si stanno verificando su alcune zone settentrionali del Continente Australiano, per di più in pieno deserto e lontane dagli specchi d’acqua oceanici.
La città di Lajamanu è stata colpita per due giorni consecutivi da rovesci di pesci di piccola taglia, pesci persico ancora vivi per la maggior parte, e non si tratta della prima volta che questa cittadina, (ripetiamo, situata in pieno deserto e lontanissima dagli specchi d’acqua) viene interessata da queste insolite “piogge”, essendosi già verificate nel 1974 e nel 2004.
La spiegazione più probabile di questo insolito fenomeno è quella della presenza di trombe d’aria, che, passando attraverso un fiume od un lago, riescano a sollevare ingenti quantità di fauna acquatica, che, trasportata dalle correnti aeree, viene poi a cadere a grandi distanze, in questo caso nel pieno delle zone desertiche, quando le correnti ascensionali in atto nelle nubi non hanno la forza sufficiente per tenere in aria questi animali così pesanti.
A volte si è assistito anche alla caduta di animali congelati (pesci od uccelli), probabilmente trasportati verso altissime quote dalle correnti ascensionali presenti in un cumulo nembo, oltre la quota dello zero termico.
Resta da spiegare come mai questa cittadina venga colpita da questo genere di piogge con insolita frequenza, probabilmente sono presenti zone climaticamente favorevoli all’instaurarsi di fenomeni vorticosi sulle coste settentrionali australiane, quando si verifica la stagione delle piogge.
I vortici aspirano i pesci dalle acque, poi, quando i fronti nuvolosi attraversano il deserto, dissolvendosi, depositano al suolo questi insoliti viaggiatori atmosferici.
Fenomeni simili, cioè piogge di pesci, od uccelli, o rane, vengono riportati come avvenuti anche nel territorio europeo, e, saltuariamente, si assiste a fenomeni simili in altre zone del mondo (anche se la maggiore frequenza è quella delle zone intertropicali.