È la base italo francese Concordia che, il 16 luglio, ha stabilito il nuovo limite termico stagionale in Antartide. Dopo un mese di giugno caratterizzato da medie notevolmente al di sopra della normale in buona parte del continente, sui settori orientali nella seconda settimana di luglio i valori si sono abbassati. Alla base russa Vostok, il giorno 15 la minima è scesa a -75,7 °C; a Dome Argus, la stazione automatica australiana ubicata nel luogo più elevato del plateau, il 14 luglio sono stati registrati -73,4 °C; come detto, però, è stata Concordia a raggiungere la punta estrema: -78,6 °C nelle prime ore del 16 luglio. La temperatura trova corrispondenza nella stazione automatica americana Dome CII, che sorge a poche decine di chilometri dalla base permanente: qui, alle 0530 UTC del 16 luglio, i sensori misuravano -76,8 °C.
Non si tratta, in ogni caso, di valori eccezionali per il periodo: soprattutto se si considera come, fra maggio e giugno, sul Plateau Antartico siano state rare le puntate inferiori ai -70 °C. Le correnti meridionali che hanno infatti investito gran parte delle medie latitudini dell’emisfero australe, dando vita a uno degli inverni più rigidi che si ricordino, specie in Argentina e in Sud Africa, hanno provocato una risposta calda che ha mantenuto elevate le temperature dell’Antartide, sia nei valori medi che assoluti. A Vostok, in particolare, è dall’8 agosto 2005 che il termometro non si abbassa al di sotto dei -80 °C.