Mattina del 19 febbraio: a Istanbul viene misurato un manto nevoso di 40 cm. Nel nuovo millennio mai Istanbul aveva ricevuto una nevicata così consistente da far misurare un manto così spesso.
Il precedente record apparteneva al febbraio 2004 quando il manto arrivò a misurare 37 cm. Sul podio anche il gennaio 2002 con uno spessore massimo del manto di 27 cm.
I 40 cm di neve sono stati raggiunti dopo 48 ore di nevicata che si è intensficata nella giornata del 18 febbraio, con l’accumulo che in 24 ore è passato da 10 a 40 cm.
La genesi della nevicata è stata quella tipica per la metropoli turca e in generale per le città costiere turche: un’alta pressione presente sulla Russia ed una depressione sul Mediterraneo sud-orientale, in grado di convogliare forti e freddi venti dalla Russia che si caricano d’umidità transitando sul Mar Nero. In queste occasioni non di rado si sviluppano anche temporali nevosi molto localizzati, in grado di scaricare grandi quantità di neve in settori ristretti e di lasciare a secco o quasi le zone adiacenti. Questa volta il temporale nevoso ha colpito proprio Istanbul.
Nonostante la latitudine meridionale, l’esposizione alle fredde correnti artiche e russe fa sì che le nevicate ad Istanbul non siano affatto rare. E’ raro che un inverno passi senza nemmeno una nevicata, sono rare però anche nevicate così consistenti.
Il 19 febbraio le nevicate hanno interessato anche Creta e Cipro fin quasi alle coste (segnalati rovesci nevosi su Souda e Athalassa a poco più di 100 metri di quota).
Successivamente, lo spostamento della depressione verso Est ha portato nevicate nel Vicino Oriente. La neve in nottata e mattinata è caduta con abbondanza a Gerusalemme e in altre zone interne di Israele (leggi l’approfondimento e guarda le foto), così come in Libano, Siria, Giordania e nei Territori Palestinesi della Cisgiordania, con accumuli mediamente a partire dai 500 metri di quota.
In Giordania nevica ancora e gli accumuli sono consistenti in diverse città compresa Amman. In Siria un breve rovescio nevoso ha interessato persino la città mediterranea di Latakia.