Baviera, 21 dicembre 2007: temperatura massima ai 1835 metri del Wendelstein +6,6°C, ai 453 metri dell’aeroporto di Monaco -4,2°C. Nella stazione di montagna la giornata è stata serena e asciutta, in quella aeroportuale la nebbia congelante l’ha fatta da padrone per tutto il giorno, un giorno davvero gelido, con una minima di -8,0°C. Rimaniamo in Baviera, salendo leggermente verso nord. Regensburg (m 366), la bella Ratisbona (come la conosciamo noi italiani), ha fatto segnare -4,7°C di massima (-9,0°C la minima), in una giornata di nebbia gelida, mentre ai 1446 metri di Grosser Arber, nel Bosco Bavarese, la massima è stata +7,3°C, in una luminosa e secca giornata soleggiata.
Sempre in Germania, portiamoci a ovest, nel Baden Wuerttemberg. Qui Karlsruhe (m 112) non ha superato i -3,3°C (minima -6,2°C), con nebbia congelante e caduta di “neve chimica”, mentre al Feldberg (m 1493, Foresta Nera) si sono raggiunti gli 8,5°C. Saliamo verso nord, dove Brocken, punto culminante dell’Harz (m 1142), ha goduto di un bel sole e di 8,2°C di massima, mentre ad Hannover era inverno “crudo”, con massima -3,4°C, nebbia congelante e “neve chimica”. Al Brocken l’umidità è scesa fino al 4%, non superando mai l’11%. Imbiancata dalla neve chimica, la precipitazione che in regime di alta pressione, elevata umidità e temperatura negativa si ha in zone ad alta concentrazione di inquinanti, grazie al fatto che le polveri stesse funzionano da germi di cristallizzazione, anche Berlino, dove la massima è stata -2,9°C a Tegel e Tempelhof e -3,4°C a Dahlem. Nevicate “chimiche” davvero insolite per la loro abbondanza (anche oltre 20 cm!) si sono avute presso Bochum. Neve chimica abbondante anche presso Jena.
Non solo la Germania ha sperimentato possenti inversioni termiche, con il corollario di fenomeni sopracitati. In Belgio, neve chimica a Bruxelles (-5,7°/-1,6°C gli estremi termici) e Anversa (estremi -4,4°/-3,1°C), giornata mite e asciutta sulle Ardenne (massima 6,5°C ai 671 metri di Mont-Rigi). In Olanda segnalata neve, ma probabilmente anche in questo caso si è trattato di neve chimica, a Eindhoven come a Maastricht (massime -2,9°C e -0,4°C), mentre la nebbia congelante la ha fatta da padrone ad Amsterdam e Rotterdam (massime -3,3° e -2,9°C).
In Austria, -3,6°C la massima a Vienna/Hohe Warte, -3,5°C all’aeroporto Schwechat, con neve chimica e nebbia congelante. Stessa fenomenologia a Graz (estreme -7,4°/-5,7°C), nebbia congelante anche a Salisburgo (estreme -9,3°/-4,5°C), sole, aria secca e temperature miti in montagna, come a Feuerkogel, m 1621, dove si sono raggiunti 8,3°C.
In Svizzera, Lucerna, Zurigo e Ginevra hanno fatto registrare massime -1,6°, -1,8° e -0,8°C, San Gallo non ha superato -3,2°C (-7,7°C la minima). +0,6°C la massima ai 2500 metri del Saentis, mentre ai 2106 metri del Pilatus si sono raggiunti 4,7°C.
In Ungheria, giornata di ghiaccio quasi ovunque, con Budapest che non ha superato -2,8°C. Idem in Repubblica Ceca, con massime -5,1°C a Praga/Ruzyne (nebbia congelantesi), -4,4°C a Brno e Ostrava (in queste due città anche un po’ di neve chimica), mentre ai 1122 metri di Churanov il termometro ha raggiunto i 7,2°C, con un bel sole a splendere in cielo. In Slovacchia, neve chimica e nebbia congelantesi a Bratislava (estreme -3,9°/-2,6°C), freddo intensissimo (estreme -11,2°-4,8°C) e nebbia congelante nella conca di Poprad, ai piedi dei Tatra, nel cuore dei quali, a 1355 metri, la soleggiata Strbske Pleso ha raggiunto i 10,1°C.
In Polonia, -0,8°C la massima di Varsavia, -3,4°C quella di Wroclaw, -3,0°C quella di Lodz, tutte alle prese con la solita miscela di nebbie gelate e caduta di cristalli di neve chimica. Allo Sniezka (1613 m) 6,3°C di massima, sole a aria asciuttissima (umidità intorno al 5%).
Alle 12 GMT di venerdì 21 dicembre, il radiosondaggio di Monaco registrava 7,6°C a 850 hpa (1572 metri), con zero termico a 2631 metri, mentre a Vienna, alla stessa ora, si avevano 8,4°C a 850 hpa (1587 metri), con zero termico a 2559 metri. Questi dati confermano come l’anticiclone abbia trasportato, in quota, aria molto calda sui cieli della Mitteleuropa, intrappolando nei bassi strati la mistura di aria fredda, umidità e inquinanti che sta rendendo difficile, non tanto per il freddo quanto per i problemi ambientali, la situazione in vaste aree d’Europa.