MARZO e le tipiche ricadute invernali Dopo il tepore dei primi giorni del mese, che ha interessato non solo l’Italia ma anche parte d’Europa, ora ci troviamo di fronte ad un contesto ben diverso a livello continentale. L’ala molto mite dell’anticiclone delle Azzorre si è ritirata verso ovest sul Vicino Atlantico, mentre nel contempo una seconda zona d’alta pressione si è andata a strutturare tra il Baltico, la Scandinavia e l’Artico Russo. Questa cellula anticiclonica nordica, pur non avendo nulla a che fare con l’alta pressione termica russo-siberiana, ha assunto una posizione determinante, in quanto riesce a bloccare lo sfondamento delle miti correnti atlantiche ad alte latitudini, facilitando al contrario la discesa sul suo bordo orientale di masse d’aria gelide di natura artica.
Si è così avuto un deciso ulteriore raffreddamento soprattutto sulle nazioni baltiche, sulla Bielorussia, l’Ucraina, la Polonia ed i settori carpatico-danubiani. Oltre al gelo, anche qualche rovescio di neve accompagna questa nuova fase rigida. In Romania, a Miercurea Ciuc, la temperatura durante la scorsa notte è scesa fino a -20°C, come nelle zone interne della Russia Europea (Mosca si è invece fermata a -11°C). Punte di -16°C si sono avute in Estonia, mentre su gran parte delle nazioni più a sud del comparto orientale europeo sono state rare le minime negativa a doppia cifra. I valori di temperatura più glaciali si sono misurati però in Finlandia, grazie alla presenza di cieli sereni, con punte di -24°C.