In Europa fa caldo, molto caldo, ma non così in tutto il mondo. Abbiamo visto come anzi in questa prima parte di ottobre l’innevamento dell’emisfero boreale sia a livelli record, grazie ad un vortice polare disturbato “e già propenso a venire sostituito da alte pressioni polari che ricacciano verso sud i suoi lobi gelidi”.
Il raffreddamento e l’innevamento della Siberia è stato piuttosto precoce, così anche quello delle terre artiche canadesi in Nord America, e l’avevamo evidenziato a più riprese.
Ci eravamo infatti lasciati una decina di giorni fa, segnalando come Canada e Siberia procedessero praticamente di pari passo nel raggiungimento di temperature sempre più basse. La canadese Svartevaeg ha infatti toccato la minima di -27°C il 5 ottobre, ma poi non si è più migliorata. E nemmeno altre località canadesi l’hanno superata.
In Siberia addirittura il record di -26,3°C di Delyankir è stato stabilito il 30 settembre, ma non più battuto. Ma in Siberia, quantomeno, il raggiungimento di valori sotto i -20°C è divenuto via via più frequente e diffuso. E il freddo si è esteso a località sotto i 60°N.
Ma la sorpresa viene dalla groenlandese Nord, che nell’ultima segnalazione synop odierna, delle ore 20 italiane, ha fatto segnare -28,5°C, raggiungendo quindi il nuovo limite stagionale dell’emisfero boreale (Summit esclusa).
A quando i primi -30°C? Che già la notte sia propizia?