Il tifone Soulik ha fatto “landfall” sabato mattina, ora locale, sulle coste nordorientali di Taiwan, investendole con venti sostenuti fino a 130 miglia orarie (oltre 200 km/h). Nelle ore successive, la tempesta ha rapidamente attraversato l’isola, indebolendosi, quindi il breve braccio di mare che separa Taiwan dalla Cina continentale, impattando poi sulla costa cinese presso Fuzhou poco prima delle 12 GMT di sabato (ovvero in tardo pomeriggio, ora locale), omai declassato a tempesta tropicale, con vento sostenuto a 60 miglia orarie. Piogge torrenziali sono cadute su Taiwan, con accumuli anche superiori ai 300 mm nelle zone montuose sopravvento. A Taizhong sono caduti 258 mm tra le 18 GMT di venerdì e le 6 GMT di sabato, nelle stesse ore 88 mm a Taipei. Una vittima, 21 feriti, 8500 evacuati: questi i “numeri”, si teme provvisori, del passaggio di Soulik sull’isola.
Le bande nuvolose periferiche associate al tifone hanno portato piogge torrenziali anche sulle più meridionali tra le isole Ryukyu, la collana di isole situate tra il Giappone (cui appartengono) e la stessa Taiwan. Tra le 0 GMT di venerdì 12 luglio e la stessa ora di sabato 13, 193 mm a Ishigakijima, 139 a Yonagunijima.
Ancora piogge torrenziali anche nella penisola di Corea. In Corea del Sud, tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 181 mm a Seoul, 158 a Inchon, 88 a Suwon.
Allagamenti nell’area di Washington D.C., la capitale degli USA, per effetto della pioggia abbondante caduta nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 luglio. All’aeroporto Dulles sono caduti 96 mm tra le 0 e le 6 GMT di venerdì e ulteriori 18 mm nelle 6 ore successive. Tra le 0 e le 12 GMT di venerdì, solo 32 mm all’altro scalo internazionale dedicato a Ronald Reagan.
Sabato 13 luglio forti piogge nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, mentre nell’Isola del Sud protagonista è stato il freddo intenso. Tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 90 mm a Hicks Bay, 87 a Gisborne. Fra le minime più basse nel sud, Dunedin -7,0°C, Queenstown -6,3°C, Timaru -3,2°C.
Ancora molto caldo in Giappone venerdì 12 luglio, con 38,9°C a Kofu e alcuni record, segnatamente Hokada con 37,8°C e Oizumi con 35,1°C.
Forte ondata di caldo nell’est della Cina, da giorni vi sono condizioni “da sauna” da Shanghai a Fuzhou, con indici di calore tremendi e allerte rosse emesse da decine di città. Giovedì 11 luglio, sfiorato il record assoluto di Hangzhou con 39,5°C (record 40.3C) , battuto quello di Fuyang con 41,1°C, addirittura 42,1°C a Bozhou (record assoluto, precedente 41,2°C nel giugno 1964), a soli 4 decimi dal record di tutta la regione centro orientale cinese, 41,1°C a Huaibei, 41,0°C a Huangshan, Luan e Wuhu.
Superati i 50°C in Kuwait giovedì 11 luglio, con 50,3°C a Sulaibiya e 50,2°C a Mitribah. 49,6°C ad Al Wafra, 49,4°C ad Abdaly, 48,7°C a Warba, 47,4°C al Kuwait International Airport.
Caldo in Regno Unito. Venerdì 12 luglio, notevoli i 29,1°C di Thomastown e i 28,7°C di Castlederg, in Irlanda del Nord (che aveva raggiunto addirittura i 29,5°C lunedì 8 luglio), ma anche in Inghilterra si sono superati i 29°C, con 29,1°C a Church Fenton. Previsto un aumento delle temperature sabato, alle 13 locali Londra-Heathrow era già a 29,4°C, 29,6°C alla stessa ora ad Exeter.