Una intensa perturbazione ha colpito gli USA nordorientali nella seconda parte di mercoledì 16 maggio. Tra le 6 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, sono caduti 27 mm a Philadelphia, 25 a Burlington, 23 a Concord, 20 a Pittsburgh e Boston, 18 all’aeroporto La Guardia di New York. Localmente le piogge, spesso temporalesche, sono state accompagnate da forti raffiche di vento. A New York (Central Park), per esempio, le raffiche hanno raggiunto i 65 km/h.
Al seguito della perturbazione aria fredda ha portato, nella mattina di giovedì 17 maggio, a locali gelate nella parte settentrionale degli USA centrali. Ad International Falls, in Minnesota, il termometro è sceso fino a -2,8°C, a Williston (North Dakota) si è fermato a -0,5°C.
Alluvioni lampo, causate sia dalle piogge intense che dalla fusione delle nevi in montagna, hanno causato vittime umane questa settimana nel nordest dell’Afghanistan. Oltre 20 persone sono state uccise e molte altre risultano disperse, secondo il bilancio aggiornato a giovedì. Sono state inoltre distrutte oltre 800 abitazioni. La provincia di Badakshan è stata la più colpita.
Lieve attenuazione giovedì 17 maggio del caldo in Pakistan. La città più calda è stata Sibi con 44,8°C, seguita da Bahawalnagar, con 44,7°C.
Una perturbazione proveniente dal Mediterraneo Orientale ha attraversato lentamente tra mercoledì e giovedì Siria, Giordania e Iraq. Rovesci e forti temporali hanno portato piogge intense in Iraq. Giovedì sono caduti 43 mm a Ar Rutbah, in Iraq occidentale, nel cuore del Deserto Siriaco. Più a nord, a Mosul, il vento ha soffiato, nelle raffiche, fino a 57 km/h. Pioggia e vento (raffiche fino a oltre 40 km/h) anche a Baghdad, dove a maggio la media pluviometrica è di soli 7 mm. Nel sud dell’Iraq, in Kuwait, nel nordest dell’Arabia Saudita, la perturbazione si è manifestata con una tempesta di sabbia e polvere, dovuta ai forti venti. A Tallil il vento ha soffiato fino a 50 km/h, con visibilità ridotta a poche centinaia di metri, come a Bassora. Per molte ore, a Kuwait City la visibilità si è mantenuta intorno ai 100 metri.
La “tropical storm” Yutu si sta rinforzando sulla parte ovest del Pacifico Settentrionale. Giovedì mattina, Yutu era accompagnata da venti sostenuti a 50 miglia orarie che soffiavano intorno ad un centro situato 45 miglia a ovest-nordovest dell’isola Yap. Yutu si muoveva verso ovest-nordovest a 16 miglia orarie. Yutu è prevista in ulteriore rinforzo, diventando tifone venerdì durante l’attraversamento del Mar delle Filippine.
La “tropical storm” Pierre è in azione sulle acque del Mar dei Coralli Settentrionale, presso l’arcipelago Louisiade, appartenente alla Papua Nuova Guinea. Giovedì mattina, i venti sostenuti soffiavano intorno al centro di Pierre fino a 40 miglia orarie. Centrata 560 miglia a est-sudest di Port Moresby, in Nuova Guinea, la tempesta si muoveva lentamente verso ovest, a sole 6 miglia orarie. Pierre è previsto in rinforzo, continuando a muoversi lentamente verso ovest-sudovest almeno fino a venerdì sera. L’arcipelago Louisiade verrà probabilmente colpito violentemente dalla tempesta.
Bufera di vento e neve, un vero “blizzard” quindi, tra mercoledì e giovedì sull’isola Seymour, presso l’estremità della Penisola Antartica. Alla base argentina Marambio, la neve è stata fatta turbinare da vento tra 40 e 60 miglia orarie (64-97 km/h), con conseguente riduzione a zero della visibilità. Giovedì mattina, il termometro è arrivato a segnare -24°C, con vento a 53 miglia orarie, con windchill a -50°C.