Stando alle indicazioni del modello GFS, che consideriamo come affidabili, entro 3-4 giorni la parte occidentale e centrale degli Stati Uniti verrà invasa da aria fredda di origine artica, portando il primo afflato invernale su tali zone.
Si tratta, in altre parole, della discesa di quel nucleo di aria freddissima che si è formato, soggiornandovi per molti giorni, tra la zona dell’Alaska e quella dello Yukon, e che, finalmente, si è decisa a scendere verso sud, grazie al contributi di una depressione proveniente dal Pacifico settentrionale in moto verso ovest, e di un Anticiclone situato sulle pianure canadesi.
La situazione attuale vede, come detto, un robusto anticiclone centrato sul Canada occidentale, con un massimo di 1045 hPa, ed isoterme freddissime che toccano i -28°C ad 850 hPa sulla British Columbia.
Esso interagisce con una vasta depressione che avvolge la costa occidentale statunitense, e che presenta un minimo barico di 1008 hPa tra Oregon ed Idaho, e, oltre alle piogge ed al maltempo, apre un canale pronto per la discesa di tale aria fredda verso sud.
Mano a mano che tale depressione si sposterà verso levante, l’aria fredda comincerà a calare dapprima sulla California (lo zero termico ad 850 hPa raggiungerà la California meridionale e l’Arizona entro 60 ore circa), per poi calare isoterme di -24°C , sempre a 1500 metri di altezza circa, su Montana e Wyoming, mentre la Regione dei Grandi Laghi godrà di una temporanea mitezza dovuta ai venti meridionali che precedono l’irruzione.
Il giorno 30 novembre l’irruzione fredda avrà raggiunto tutta la parte occidentale degli States, e parte di quella centrale.
Un’intensa perturbazione apportatrice di copiose nevicate si estenderà dal Texas fino al Wisconsin, attraversando tutti gli Stati Uniti: si tratta del fronte d’irruzione di aria fredda che si muoverà, col suo carico di bufere di neve, verso levante.
Anche se si tratta dei risultati di un modello matematico (GFS), passibili quindi di qualche cambiamento, lo schema di quest’ondata sembra essere questo, e quindi il freddo sembra coinvolgere, da ovest ad est, tutti gli Stati Uniti, con il passare dei giorni.
Tuttavia, questo fa parte delle normali ondate di freddo invernali della zona: il Nord America è particolarmente esposto alle ondate di freddo, non avendo catene montuose che li separino dalle grandi e gelide pianure canadesi.