Ad inizio mese un’area di bassa pressione centrata sul Mar Egeo settentrionale, aveva convogliato aria fredda e umida da est verso Bulgaria e Romania, causando nevicate abbondantissime soprattutto lungo le coste del Mar Nero.
In precedenza l’inverno non era stato particolarmente severo su tutta l’area balcanica, ma già dalla fine di gennaio gran parte dell’ampia regione aveva accumulato discreti quantitativi di neve al suolo, che nelle principali città, da Budapest a Belgrado, da Zagabria a Bucharest, erano compresi tra i 10 e i 30 cm, con punte di anche oltre 50 cm in diversi centri minori.
A partire dal 5 febbraio i massimi dell’anticiclone continentale si sono portati su questa regione e l’effetto irraggiamento su un terreno completamente innevato ha dato i suoi frutti, fatti di temperature notturne estremamente basse.
A Bucharest a fronte di medie della prima decade di febbraio di -4/+2°C, i primi 10 giorni del mese corrente hanno fatto registrare medie di -13/-1°C, con una punta estrema di -23.2°C la notte tra il 7 e l’8 febbraio. Valori ancora inferiori, sotto i -25°C sono stati raggiunti a Rosiori de Vede e Sibiu, e addirittura a Miercurea Ciuc si sono raggiunti i -31.4°C. Negli stessi giorni ai 2500 metri del Monte Omu non si scendeva sotto i -18.8°C.
Particolarmente colpite da questa ondata di gelo anche Ungheria, Slovenia, Croazia, Serbia, Slovacchia e Macedonia.
Seghedino (Ungheria) ha registrato medie durante la prima decade del mese di -14/-3°C, con punte sotto i 20°C e a fronte di medie del periodo pari a -3/+2°C; un po’ più mite la capitale Budapest con medie di -9/+1°C (media climatologica -2/+3°C).
In Slovenia molto basse le medie di Maribor, pari a -13/0°C, con un valore estremo di -21.2°C; un poco più miti quelle di Lubiana, pari a -7/+3°C. Si tratta in ogni caso di valori ampiamente sotto i valori medi normali soprattutto per quanto concerne le temperature minime, a Maribor pari ad esempio a -4°C.
Valori simili in Serbia e Croazia: a Belgrado si sono sfiorati i -20°C, a Zagabria si è scesi sotto i -15°C e a Negotin, Leskovac, Novisad e diverse altre ancora, la colonnina di mercurio è scesa anche sotto la soglia dei -20°C.
Freddo intenso anche in Macedonia, con Skopje che ha registrato medie sui 10 giorni di -11/-1°C, a fronte di medie storiche pari a -2/+5°C, e Bitola che ha raggiunto un valore estremo di -25.2°C a fronte di una media minima di -3°C.
Freddissima anche Poprad, tra i monti Tatri in Slovacchia, capace di medie pari a -17/-2°C con un valore estremo di -24.6°C.
Questo periodo freddo si è ormai concluso, questa mattina (12 febbraio) a Lubiana e Belgrado si sono registrate minime superiori agli zero gradi e in generale le temperature si sono riportate sui valori medi del periodo, ma febbraio potrebbe regalare ancora non poche sorprese a tutta l’area balcanica, che dopo i primi due mesi invernali molto tiepidi, sembra dovrà fare i conti con una fase finale d’inverno “vecchia maniera”.