Gran caldo in gran parte dell’India e del Pakistan martedì 10 maggio. Il “cuore” del caldo è stato nell’India orientale dove Jharsuguda ha superato i 44°C. Massime tra 38° e 43°C sono state comunque registrate praticamente in tutto il paese, con massime inferiori ai 100°F (poco meno di 38°C) solo lungo le coste del Mare Arabico e sulle montagne del nord. Presso il Golfo del Bengala, l’elevata umidità ha portato la sensazione di calore a livelli insopportabili. Calcutta, con una massima di poco più di 38°C, ha avuto un indice di calore massimo di oltre 50°C. Nellore ha registrato 42°C di temperatura massima, ma con indice di calore di 50°C. Ancora Nellore e Jharsuguda in testa alla “hit parade” del caldo mercoledì 11 maggio, entrambe con 43°C di massima.
In Pakistan, mercoledì 11 massime di 45°C a Jacobabad e Nawabshah, 43°C a Sibi. Il giorno precedente “solo” 41°C a Jacobabad.
A proposito di India, alcuni esperti prevedono che le piogge monsoniche in India saranno, nel mese di luglio, inferiori del 12% circa rispetto ai valori medi climatologici. Questa opinione è stata divulgata dal CMMACS (Centro per i modelli matematici e le simulazioni al computer) di Bangalore. In particolare, secondo il CMMACS, l’India orientale sperimenterebbe un deficit pluviometrico del 21%, mentre nel centro-sud del paese esso sarebbe solo del 4% circa. Il CMMACS sostiene poi che, in controtendenza, il monsone, almeno in luglio, porterebbe più pioggia della media nel nordest del paese (+12%) e nell’ovest (+4%). La previsione del CMMACS, occorre dirlo, è in contrasto con quella dell’India Meteorological Department, secondo cui il deficit pluviometrico, rispetto alla media, del monsone in arrivo, sarebbe solo del 2%. Per ora, nei primi giorni di maggio, i contadini indiani hanno osservato stupiti le piogge insolitamente precoci che hanno interessato molte zone del paese.
Gravi i danni causati da una tempesta di grandine in Nepal nei giorni scorsi, con frutteti devastati e centinaia di persone rimaste senza casa. Oltre 200 abitazioni nel distretto di Sarlahi sono state semidistrutte, ma anche i tetti di almeno una dozzina di scuole sono stati seriamente danneggiati. La tempesta ha causato anche gravi danni alla rete elettrica, con oltre 100 tralicci danneggiati ed interruzioni nell’erogazione della corrente, localmente durate fino a tre giorni. Il Nepal, soprattutto il settore degli altissimi rilievi himalayani, è già stato al centro delle cronache meteo e sportive in questi giorni, a causa dei forti venti e delle intense nevicate che stanno bloccando i tentativi di salita all’Everest, la vetta più alta del mondo, delle spedizioni alpinistiche. Queste sono accorse come sempre numerose in questa stagione, la migliore, in teoria, dell’anno, cadendo dopo le tempeste, soprattutto di vento, e il freddo invernali, ma prima dello scatenarsi del monsone.
Il sudest della Cina continua a registrare piogge insolitamente abbondanti, per la stagione, in questi giorni. Martedì 10 maggio, per esempio, un fortissimo temporale ha scaricato 173 mm su Qionghai, sull’isola Hainan, in meno di 6 ore. Altre località molto piovose recentemente sono state Pingtan, sull’isola Haitan, Xinyi e Baihai, con rispettivamente 160, 160 e 142 mm in 48 ore, tra domenica e martedì.
Ventiquattro ore di pioggia, tra lunedì mattina e martedì mattina, ora locale, hanno lasciato nei pluviometri 130 mm sull’isola di Labuan, appartenente alla Malaysia, situata a breve distanza dalla costa del Borneo nordoccidentale.
Recentemente piogge insolitamente abbondanti sono cadute in parte del Manitoba meridionale, in Canada. Vicino al confine con il North Dakota, la città di Gretta ha registrato 76 mm tra sabato e lunedì scorsi, superando la media pluviometrica di maggio, che è di 58 mm.
Merida, nel nord della penisola dello Yucatan, in Messico, ha “boccheggiato” lunedì 9 maggio, con il termometro che ha superato i 42°C, quasi 6°C oltre la media delle massime di maggio.
A metà pomeriggio, ora locale, di martedì 10 maggio, Vredendal, nel Sud Africa occidentale, ha registrato una temperatura massima di oltre 33°C. La media delle massime di maggio è appena superiore a 23°C.
Intensi rovesci hanno lasciato 84 mm di pioggia in 24 ore (da mezzogiorno di lunedì 9 alla stessa ora di martedì 10, ora locale) a Vladikavkaz, nel sudovest della Russia, appena a nord del Caucaso. L’area a nord del Caucaso ha subito una severa ondata di maltempo, con estese inondazioni, come approfondiamo in altro articolo.
Venti sostenuti fino a 55 miglia orarie hanno investito la base australiana di Mawson, sulla costa est dell’Antartide, lo scorso martedì. Durante la tempesta, la temperatura era intorno ai -12°C.