Durante la seconda metà di di gennaio 2016 un’ondata di freddo estremo ha invaso l’Asia orientale. In Cina, ad esempio, più di 20 stazioni meteorologiche hanno registrato temperature minime record. Altri paesi con climi tropicali o subtropicali, come Taiwan, alcune zone del Giappone, la Thailandia e il Vietnam hanno fatto messo a segno valori termici incredibili.
La mappa che vi mostriamo è stata elaborata utilizzando i dati acquisiti dal sensore MODIS del satellite Terra della NASA. Si tratta delle anomalie termiche tra il 17 e il 24 gennaio 2016 rispetto alla media 2001-2010 per lo stesso periodo di otto giorni.
In rosso abbiamo le zone più calde del normale, in blu quelle più fredde. I pixel bianchi rappresentano le aree dove le temperature erano normali mentre le grige quelle senza dati sufficienti (probabilmente a causa della presenza di nubi che impediva la misurazione). Ricordiamo che si tratta delle temperature del suolo, dovuta dal riscaldamento della superficie terrestre ad opera della radiazione solare. Il vantaggio di questo tipo di misurazione è che può essere fatta in qualsiasi parte del mondo anche in assenza di stazioni meteorologiche (si ottengono comunque dati precisi).
Secondo gli esperti, l’ondata di gelo sarebbe stata causata dal Vortice Polare. La sua estensione verso sud ha facilitato lo sviluppo di un potente anticiclone siberiano, che a sua volta si è espanso verso sudest pilotando il gelo in zone non proprio avvezze ad ondate invernali di questo tipo.