Le anomalie climatiche fanno parte del clima del nostro Pianeta, caratterizzato da scambi meridiani di masse d’aria, allo scopo di limitare lo squilibrio termico che si viene a creare tra i Poli (che diventerebbero altrimenti sempre più freddi), e l’Equatore (che diverrebbe al contrario sempre più caldo).
E’ in questo modo che si riequilibra il clima della Terra, ma è cosi che si formano anche le anomalie termiche che colpiscono determinate località.
Laddove arrivano le masse d’aria fredda polare il clima è più freddo della norma, e, viceversa, dove arrivano quelle calde tropicali il clima si riscalda nettamente.
Per passare alle anomalie termiche che hanno caratterizzato il nostro Natale, notiamo la presenza di molto freddo sulla Russia Europea ed Asiatica, all’incirca centrato tra gli Urali ed il Mar Caspio.
In questa zona le minime notturne del giorno di Natale hanno raggiunto i -30°; -40°C, e le massime sono state attorno ai 20-25°C sotto lo zero.
Le anomalie termiche della zona sono state molto accentuate, fino a 20°C al di sotto della norma climatica.
Un altro posto freddo si situa tra la Kamchatka e l’Alaska, ove le temperature natalizie sono rimaste comprese tra i 20 ed i 30°C sotto lo zero, con anomalie termiche di 10-15°C sotto il normale.
Le punte minime ad Ojmjakon, con -53,9°C, in Russia, e di -30,0°C ad Aniak, in Alaska.
Natale “freddo” anche in Australia, almeno come scarti termici dalla norma, che hanno raggiunto i -18°C sulla parte settentrionale, anche se, come valori assoluti, si sono toccati i +36,2°C a Richmond (siamo, del resto, in piena estate nell’Emisfero Australe).
Infine, gran freddo sul Continente Antartico, il punto più freddo è stata la stazione di Concordia, con una minima di -37,0°C.
Qui gli scarti termici dalla norma variano, sul Continente, tra i -5° ed i -15°C.
Caldo invece in Asia centrale e nel Nord America, parte centrale.
In queste zone il Natale ha visto scarti termici positivi compresi tra i 10 ed i 15°C, pur se le temperature canadesi e russe, come valori assoluti, sono rimaste abbondantemente sotto lo zero (ad esempio, -23,5°C ad Idrinskoe, vicino al confine mongolo).
Il massimo del “caldo”, invece, nell’Oceano Artico, nella zona tra le Spitzbergen e la Penisola di Kola.
Qui, malgrado valori assoluti compresi tra 0° e -12°C, il Natale è comunque trascorso con anomalie climatiche piuttosto forti, di almeno 15-20°C superiori alla norma stagionale.