Nel corso della giornata di ieri il ciclone tropicale “Winston”, il più potente fino ad ora osservato sulla Terra dall’inizio del 2016, passando sopra un vastissimo tratto di mare caratterizzato da acque insolitamente calde, con valori di +31°C, si è sensibilmente rinforzato, divenendo un pericoloso ciclone di 5^ categoria sulla scala Saffir-Simpson.
Poche ore prima di impattare sull’isola principale di Suva, la più grande dell’intero stato insulare delle Fiji, “Winston” si presentava come un ciclone tropicale molto violento, con venti medi sostenuti fino a 266 km/h e raffiche che nell’area attorno l’occhio centrale superavano i 320-340 km/h. La pressione attorno l’occhio centrale è sprofondata al di sotto dei 917 hpa, rendendo i venti ciclonici ancora più violenti.
Nel corso della mattinata il potentissimo ciclone “Winston” ha impattato con il proprio occhio sull’isola di Suva, investendo gli atolli limitrofi con venti ciclonici molto violenti che hanno raggiunto i 200 km/h nelle raffiche più violente. Questi venti particolarmente potenti hanno cagionato ingentissimi danni alle abitazioni e alle strutture dell’isola. Ma danni ancora più gravi sono stati inferti al patrimonio arboreo e forestale di gran parte degli atolli corallini delle Fiji. Decine di palme sarebbero state strappate via dalle raffiche più violente, mentre in molti tratti dell’isola di Suva interi lembi di foresta sono stati spazzati via.
I venti furiosi associati al passaggio di “Winston” si sono accompagnati a piogge di carattere torrenziale che hanno colpito l’intero stato insulare, con accumuli localmente superiori ai 120 mm nell’arco di poche ore. Le precipitazioni più abbondanti hanno colpito il settore orientale dell’isola di Suva, dove non sono mancate locali inondazioni.
Fortunatamente già dalla prossima nottata, con l’allontanamento del ciclone verso ovest, la situazione andrà gradualmente a migliorare, con la sensibile attenuazione dei venti e delle precipitazioni. “Winston” si allontanerà sul Pacifico meridionale, cominciando a scorrere su acque sempre più fredde che determineranno un rapido declassamento del potente ciclone.