Il modello americano GFS aveva visto giusto, nel prevedere con parecchi giorni di anticipo l’arrivo di una forte ondata di gelo nella parte occidentale degli States.
Essa è diretta conseguenza dello Stratwarming che si era verificato ai primi di Gennaio, e che prevedeva la formazione di un anticiclone di blocco sul Pacifico nord orientale, in grado di portare quindi il grande gelo in zone insolite, abituate ad un clima piuttosto tiepido durante l’inverno.
Davvero insolito è stato, ad esempio, osservare una temperatura di -5°C ad 850 hPa al radiosondaggio di Los Angeles, come successo nella giornata di ieri, quando isoterme di -10°C a 1500 metri si sono spinte fino all’Arizona.
Stamani la temperatura minima ha toccato valori molto bassi su diverse zone.
-1,0°C sono stati toccati molto a sud, agli 11 metri di quota di Ejido Nuevo Leon, in Messico, e -3,9°C si sono raggiunti ai 78 metri di quota dell’aeroporto di Santa Maria, in California, non lontano da Los Angeles.
Nella “città degli Angeli” la minima ha toccato i +4,4°C, ma poco all’interno Long Beach è scesa a +2,2°.
Più all’interno, in California, si sono toccati i -5,9°C a Fresno, ed i -6,7°C a Stockton.
Sulle zone montuose, spiccano i -15,6°C di Bishop, ed i -15,0°C dell’aeroporto di Reno – Tahoe.
Ma il freddo è stato forte su tutti gli Stati Centro Occidentali.
Stamani si segnalano infatti minime di -28,3°C all’aeroporto di Ely, -24,4°C a quelli di Winnemucca e di Wildford, e -22,2°C a quello di Denver, in Colorado.
Nella stessa Denver è anche nevicato, con una massima giornaliera di appena -13,9°C.
Il Texas è stato colpito da pesanti piogge, quale zona di contrasto tra i due tipi di aria differente, quella artica canadese e quella mite del Golfo del Messico.
Si sono così raggiunti 93,0 mm di pioggia ad Austin, mentre la temperatura è scesa sotto zero anche all’aeroporto di Dallas (-0,6°C).