Gran gelo lunedì anche nella Russia nordoccidentale, nel nordest della Norvegia e nel nord della Finlandia. Nelle prime ore del mattino, il termometro è sceso fino a -40°C a Padun e Kojnas, in Russia, valori circa 22°C inferiori alle medie del periodo. Ancora più fredda Lovozero, dove si è scesi a -41,8°C. Notevole anche la minima di Arcangelo, scesa a -36°C. In Finlandia, -36°C a Kevo, -34°C a Sodankyla. In Norvegia, -32°C a Kautokeino e -30°C nella marittima Kirkenes.
Anche in Siberia, l’inverno è nuovamente “incrudito”. Ojmjakon, in Jacuzia, ha raggiunto -59°C di minima, un valore 9°C più basso rispetto alla media delle minime del periodo. Molto intenso il gelo anche nella parte occidentale della Siberia, con -41°C a Muzi e -39°C a Salehard, nella zona delle “foci dell’Ob”, appena a est degli Urali.
Gran gelo in Canada. Un valore di -41,3°C è stato misurato nelle prime ore del mattino di lunedì 5 febbraio nell’aeroporto di Winnipeg, metropoli del Manitoba, nel Canada meridionale. Si tratta di un valore 21°C inferiore a quello medio delle minime del periodo. In Saskatchewan, minima vicina a -48°C a Key Lake.
Poco più a sud, negli USA, -35°C la minima a Grand Forks, North Dakota, -34°C a International Falls, Minnesota, -29°C a Eau Claire, Wisconsin. Sono solo alcune delle gelide temperature registrate in gran parte del paese.
Godthab, nota anche con il nome inuit di Nuuk, in Groenlandia, ha registrato una temperatura massima di 8,1°C domenica 4 febbraio, un valore più tipico dell’estate che dell’inverno in quell’area. Sempre in Groenlandia, domenica pomeriggio da segnalare l’aumento di temperatura di 17°C in ore a Sondrestromfjord (Kangerlussuaq), passata dai -18°c delle 15.50 ai -1°C delle 16.50. L’escursione giornaliera è stata di 30°C, con minima -29°C e massima +1°C.
Torniamo sulle piogge torrenziali che hanno colpito nei giorni scorsi Jakarta e più in generale l’ovest dell’isola di Java. A Bogor, tra sabato mattina e lunedì mattina, ora locale, sono caduti 385 mm di pioggia in 48 ore.
Il ciclone tropicale Dora continua a muoversi sulle acque dell’Oceano Indiano Meridionale, anche se è in fase di indebolimento. Dora alle 18 GMT di lunedì 5 febbraio era infatti stata declassata a “tropical storm”, accompagnata da venti sostenuti fino a 70 miglia orarie (110 km/h). L’occhio della tempesta si trovava a 19,4°S 65,2°E, 165 miglia a est-nordest dell’isola Rodrigues e 685 miglia a est dell’isola Reunion. Dora si spostava verso ovest-sudovest a 3 miglia orarie e secondo le previsioni continuerà a muoversi, indebolendosi gradualmente, verso sudovest nei giorni successivi almeno fino a mercoledì, transitando molto vicina all’isola Rodrigues lunedì notte.