Il gelo guadagna terreno in Europa e ha invaso anche la Francia, dove le temperature caleranno ancora nei prossimi giorni. Martedì -7,8°/-0,5°C gli estremi di Parigi-Orly, -5,1°/-0,4°C quelli di Parigi-Le Bourget. Gran parte del centro-nord del paese ha vissuto una giornata di ghiaccio, con massime negative. Diverse stazioni sono scese sotto -10°C: Nancy-Ochey -12,1°C, Metz-Frescaty -11,3°C, Aeroporto Metz-Nancy e Troyes -11,1°C, St.Diziere -10,4°C. Ben innevata Lione, con 9-11 cm dopo le nevicate di martedì, con estremi -3,9°/-1,7°C a Satolas.
Neve e gelo anche in Regno Unito. In Scozia, la neve è alta 38 cm ad Aviemore, 24 a Eskdalemuir, 9 a Edimburgo, 8 ad Aberdeen, 5 a Glasgow. Il termometro è sceso fino a -8,2°C a Edimburgo e -8,4°C a Glasgow/Prestwick. Nelle Highlands, Aonach Mor (m 1130) -10,2°C, Tulloch Bridge (m 237) -8,8°C, Cairnwell -8,7°C (m 933). Nel nord dell’Inghilterra, 24 cm di neve a Spadeadam, 23 a Redesdale. Neve a Liverpool, Leeds, Manchester, per citare solo alcune delle città inglesi imbiancate, in serata neve anche a Londra. Minime quasi ovunque ampiamente sotto zero (Londra/Heathrow -5,4°C), non poche le stazioni che hanno registrato giornata di ghiaccio.
-36,9°C la minima registrata a Roros, la gelida cittadina del sudest della Norvegia, a 628 metri di quota, alle 18 di martedì 5 gennaio. In serata la temperatura è ulteriormente scesa e alle 22 il termometro era sceso a -39°C. Nel freezer scandinavo, spiccano anche i -36,2°C di Hemavan (Svezia) e i -35,1°C di Karasjok (Norvegia). I -30°C, poi, sono stati superati diffusamente, non solo in Lapponia (Kevo -34,2°C, Ivalo -33,3°C) e in Finnmark (Kautokeino -34,3°C), ma anche in Svezia centrale (Vilhelmina -31,1°C).
Tosontsengel -45,5°C, Rinchinlhumbe -45,0°C, Ulygaiin Dugang -42,7°C, Underkhaan -42,4°C, Tsetsen Uul -41,8°C, Hadatyn -41,4°C, Maanti -41,3°C. E’stato intensissimo il gelo in Mongolia martedì 5 gennaio, tra l’altro anche le massime sono rimaste in molte stazioni sotto i -30°C. La capitale Ulaan-Baatar ha avuto estremi -35,6°/-26,6°C (medie di gennaio -26,5°/-15,6°C), con caduta intermittente di cristalli di ghiaccio.
In Siberia, Verhojansk e Ojmjakon sono uscite martedì dal “club dei -50”, con minime di -48,8° e -46,2°C. Sotto i -50°C solo Suhana e Selagoncy, con -52,5° e -51,4°C.
Pechino, capitale della Cina, ha registrato martedì 5 gennaio il giorno più freddo degli ultimi 29 anni, con estremi termici -15,6°/-7,5°C, solo pochi giorni dopo la più pesante nevicata degli ultimi 60 anni (25-30 cm nel weekend), nevicata che ha costretto alla chiusura delle scuole e paralizzato il traffico stradale e aereo.
Piogge intense nello stato di Washington, nel nodovest degli USA, lunedì 4 gennaio. Tra le 6 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 64 mm a Quillayute, 27 a Olympia, 25 a Seattle, 24 ad Astoria. Seattle ha avuto estremi termici 6,1°/9,4°C, quindi miti (medie di gennaio 1,8°/7,2°C), le neve è caduta solo in montagna, sulle nervosissime Cascades.
Torna il gran caldo nella parte ovest del Sudafrica. Martedì 5 gennaio, Vioolsdrif 44,6°C, Vredendal 44,3°C, Henkries 43,4°C, Robertson 43,0°C. Molto calda anche Città del Capo, con 36,5°C alla stazione Malan, oltre 10°C sopra media. 36,5°C anche a Table Bay.
Debole gelata lunedì a Bogotà/Eldorado (m 2547), dove il termometro è sceso a -0,1°C. 5,4°C la media delle minime di gennaio a Bogotà, le gelate non sono comunque una rarità, il termometro era anzi sceso fino a -0,9°C domenica 3.
Piogge e temporali tra Argentina e Uruguay lunedì 4 gennaio. Tra le 6 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 52 mm a Rosario, 46 a Marcos Juarez, 39 all’Aeroparque Buenos Aires, 38 a Buenos Aires/Ezeiza. Gli accumuli sono quasi per intero da ascrivere alle prime 6 ore del periodo indicato. In Uruguay, 89 mm a Rivera, 32 a Carrasco.