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Gelida Baviera

di Alessandro Mandelli
01 Mar 2005 - 08:23
in Senza categoria
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gelida-baviera
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Nell'immagine (webcam da www.esg.de) il risveglio glaciale di Monaco di Baviera innevata il 28 febbraio 2005. Il termometro posizionato nei pressi della webcam indica -10,8°C.
La Baviera è notoriamente una regione molto fredda in inverno. La posizione geografica la rende molto vulnerabile alle avvezioni fredde da nord, con situazioni di stau che favoriscono anche abbondanti nevicate, in particolare a ridosso dei rilievi alpini, e a quelle da nordest, con l’aria fredda che resta “intrappolata” sull’altopiano svevo-bavarese.

Anche al termine delle avvezioni fredde, quando i venti si attenuano, il freddo tende quindi a persistere e anzi, nei bassi strati, aumenta, con la “deposizione” dell’aria fredda nei bassi strati e la formazione di strati di inversione molto potenti, in particolare nelle campagne e, ovviamente, nelle notti stellate. Quando il terreno è innevato, a tutto questo si aggiunge l’albedo della neve e le temperature minime precipitano con relativa facilità al di sotto dei -20°C anche a bassa quota.

Alcuni dei lettori più attenti ricorderanno forse l’anticiclone dinamico che nello scorso mese di gennaio portò temperature molto elevate in quota, con la Zugspitze, a quota 2962 m, spesso più calda di Monaco di Baviera, 2400 metri più bassa. Sulla metropoli bavarese, come in larga parte delle bassure e degli altopiani della Mitteleuropa, la scarsa circolazione aveva favorito la formazione di uno strato d’aria molto fredda e umida a bassa quota, con freddo, nebbie e spettacolari galaverne.

Il freddo del 28 febbraio 2005, con l’aeroporto di Monaco precipitato a -23,3°C, ha invece tutt’altra origine, derivando da una irruzione di aria molto fredda, di origine artico-marittima, ma con un contributo continentale acquisito nel passaggio sulla parte nord della Russia europea e sulle pianure dell’Europa nord-orientale (Bielorussia, Polonia etc.).

Il radiosondaggio di Monaco di Baviera (stazione Muenchen-Oberschlesseim) delle 0 GMT del 28 febbraio, indicava -9,7°C ai 489 metri della stazione (960 hpa). Il profilo termico non presentava strati di inversione, registrando -10,7°C a 922 hpa (795 m), -15,9°C a 850 hpa (1416 m), -27,1°C a 700 hpa (2844 m), -41,1°C a 500 hpa (5200 m). A quell’ora all’aeroporto Franz Josef Strauss (m 448) la temperatura era già scesa a -13°C, con un vento da NNE a 7 nodi, comunque evidentemente insufficiente, in aperta campagna, a impedire una certa inversione termica. Segnaliamo per inciso che il manto nevoso all’aeroporto è attualmente indicato a 18 cm di spessore.

La temperatura ha continuato a scendere vertiginosamente nella notte. Alle 2 GMT era -19°C, alle 3 GMT -21°C, alle 4 GMT subiva un rimbalzo salendo a -18°C, per poi riprendere ad andare giù, fino a -23,3°C alle 5 GMT.

La stazione meteo situata in città (a 535 m), invece, vuoi per l’isola di calore urbana vuoi per la non formazione dello strato di inversione, non è scesa sotto i -14,3°C, comunque una gran bella minima. La neve è presente al suolo anche qui, anzi lo spessore è lievemente superiore (20 cm). I lettori meno giovani ricorderanno quanto accadde, in maniera simile, l’11 gennaio 1985 a Firenze, con i -23°C di Peretola e i -11°C di Arcetri, sulla collina, esclusa dallo strato di inversione.

L’aeroporto Franz Josef Strauss è poi risalito a -12°C alle 8 GMT e a -9°C alle 10 GMT, per raggiungere una massima di -4,5°C nel primo pomeriggio, molto simile a quella toccata in città, pari a -5,0°C. Alle 19 GMT del 28 febbraio, tuttavia, al Franz Josef Strauss si registravano già -15°C.

Il radiosondaggio delle 12 GMT si presentava simile a quello della notte, con -8,7°C a 962 hpa (489 m), -16,9°C a 850 hpa (1428 m), -27,3°C a 700 hpa (2857 m), -38,3°C a 550 hpa (5230 m). Al confronto con le 0 GMT notiamo comunque un raffreddamento alla quota media (850 hpa) e un riscaldamento in alta quota (500 hpa).

Il valore a 700 hpa trova riscontro nelle temperature della Zugspitze. A 2962 metri, tanto è alta la montagna al confine tra Austria e Germania, punto più alto di quest’ultima, minima e massima sono state rispettivamente -29,4° e -25,5°C. La stazione ha avvicinato il record di febbraio, che è di -30°C, mentre le medie mensili sono -10° e -8°C, rispettivamente per minime e massime.

Non solo Monaco, ovviamente, ha vissuto una giornata che è poco definire gelida. Vediamo alcuni altri estremi termici in Baviera: Bamberg (m 240) -18,8°/-2,6°C, Augsburg (m 463) -23,6°/-6,3°C (e già -18°C alle 20 GMT del 28 febbraio), Ingolstadt (m 370) -21,3°/-4,6°C, Kempten (m 705) -15,4°/-7,4°C, Oberstdorf (m 812) -17,9°/-6,7°C, Garmisch (m 720) -14,3°/-7,0°C.

Ovviamente, come ogni manifestazione meteorologica, il freddo non conosce confini e la situazione non è stata molto diversa nei Laender vicini e nella confinante Austria. In quest’ultima nazione la stazione montana di Sonnblick (m 3105) ha toccato i -30,3°C, mentre Salisburgo si è fermata a “soli” -15,3°C.

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