Nonostante la sopraggiunta estate meteorologica (1 dicembre), la nazione neozalendese ha fatto i conti con una situazione meteorologica ancora tipica della primavera.
Il giorno 4 dicembre, la presenza di una zona di profonda bassa pressione, al suolo e in quota, centrata sull’Isola del Nord, con isoterme a 850 hPa variabili tra 0°C e +5°C, ha generato fenomeni meteorologici di una certa consistenza.
Abbondanti precipitazioni e temperature decisamente basse per la stagione hanno interessato entrambe le isole che compongono la Nuova Zelanda e le medesime condizioni si sono protratte anche per il giorno successivo, 5 dicembre.
Le località più piovose sono risultate Timaru, con 69.2 mm di precipitazione, Mokohinau con 67.4 mm e Mahia con 61 mm, la prima situata nell’Isola del Sud, le altre due in quella del Nord, a dimostrazione di come il maltempo abbia interessato tutta la nazione; ma le piogge non hanno risparmiato i maggiori centri abitati, come Auckland e Cristchurch.
Contestualmente sono rimaste basse le temperature: il giorno 4 l’unica località ad aver superato i 20 gradi è stata Napier, posta sulla costa orientale dell’Isola del Nord; il giorno 5 nessuna. Queste le temperature massime espresse in °C registrate i giorni 4 e 5 dicembre nelle maggiori città neo zelandesi:
Auckland 15.5 – 16.1
Wellington 17.9 – 14.3
Christchurch 17.4 – 12.7
Dunedin 14.5 – 13.7
Invercargill 12.1 – 14.4
Da rimarcare anche alcune temperature minime, come i +3.6°C raggiunti a Dunedin la notte tra i giorni 3 e 4.
Tuttavia quelli che potrebbero sembrare valori eccezionali, soprattutto per l’Isola del Nord che si trova a latitudini sub-tropicali, non sono così anomali, in quanto la Nuova Zelanda gode di un’estate particolarmente fresca, tipica dei climi oceanici. Ad Auckland le medie di gennaio e febbraio rimangono attorno ai +18/19°C, a Wellington attorno ai +16/17°C.