Nei giorni scorsi un’intensa depressione, dopo aver coperto abbondantemente di neve (fino a 1,5 metri) l’isola di Sahalin, è passata a interessare la penisola di Kamchatka, nella parte più orientale della Russia, iniziando a portarvi abbondanti nevicate da martedì, a cominciare dal settore sudorientale.
Inizialmente le nevicate non sono state molto intense, contrariamente a quanto accaduto nei primi giorni di marzo, nei quali varie perturbazioni si sono accanite sulla Kamchatka, portandovi forti e frequenti nevicate. Alla conclusione di martedì 13 marzo, a Petropavlovsk-Kamchatsky (la principale città della penisola, nel sud della stessa) le precipitazioni registrate erano già il 130% di quelle medie di marzo e la neve in città era alta 140 centimetri. La enorme quantità di neve caduta sulle montagne ha causato numerose valanghe, una delle quali ha ucciso un turista pietroburghese.
La perturbazione che è giunta sulla Kamchatka martedì con fenomeni inizialmente deboli, ha dato luogo a nevicate più intense mercoledì 14 (19 mm di neve fusa a Petropavlovsk, con lo spessore del manto nevoso salito a 145 cm) e ancora più giovedì 15 marzo. Giovedì il traffico aereo all’aeroporto di Petropavlovsk si è svolto con grande difficoltà, notevoli sono stati i ritardi e alcuni voli a lungo raggio sono stati cancellati. Del tutto paralizzato il traffico aereo a breve raggio. I disagi sono stati dovuti alla neve, ma anche al forte vento, che ha superato i 70 km/h e ha paralizzato anche i traffici marittimi.
Segnaliamo mercoledì anche 31 mm di neve fusa a Semjachik (spessore al suolo 81 cm) e 3 mm a Ust-Kamchatsk (119 cm al suolo). Nelle poco più meridionali isole Curili, la “collana” che unisce la Kamchatka a Hokkaido (Giappone), 81 cm lo spessore della neve a Severo-Kurilsk. A Sahalin, 60 cm lo spessore della neve a Juzno-Sahalinsk.
Giovedì le forti nevicate hanno interessato tutta la penisola e anche le scuole sono rimaste chiuse a Petropavlovsk e in molte altre località.