Finlandia ancora gelida mercoledì 21 febbraio. Queste alcune mimime: Ahtari -30,1°C, Ivalo -30,0°C, Sodankyla -27,7°C, Vaasa -27,5°C, Tampere -23,9°C, Helsinki-Vantaa -22,2°C. Molto freddo anche in Estonia: Valke-Maarja -25,4°C, Parnu -23,3°C, Valga -22,8°C, Tartu -21,9°C.
Mercoledì è iniziato con condizioni di gran gelo anche in Russia, in particolare nella regione a est della parte settentrionale dei Monti Urali. La temperatura è precipitata fino a -43°C a Sosva, mentre Nyaksimvol è scesa a oltre -41°C. Questi valori sono circa 22°C inferiori a quelli medi della terza decade di febbraio. Notevoli anche i -39°C di Berezovo e Tarko Sale e i -35°C di Pechora, al di qua degli Urali. In Jacuzia va anche peggio, con molte località sotto i -50°C: Ojmjakon e Dzalinda -54°C, Selagoncy e Tompo -51°C.
Gran gelo anche in parte del Canada nordoccidentale, sia martedì 20 che mercoledì 21 febbraio. Nello Yukon, la temperatura è scesa a oltre -44°C martedì, fermandosi solo qualche decimo sopra questa soglia mercoledì, a Dawson. La media delle minime del periodo è poco superiore a -28°C.
Il potente ciclone tropicale Favio si trova sul Canale di Mozambico su una traiettoria che lo potrebbe portare a un impatto devastante sul Mozambico meridionale. Mercoledì, nella tarda mattinata, Favio era accompagnato da venti sostenuti fino a 145 miglia orarie, con raffiche a 175 miglia orarie (281 km/h), che soffiavano intorno ad un occhio situato circa 155 miglia a est di Inhambane, Mozambico. La tempesta si muoveva verso ovest-nordovest a 12 miglia orarie. Favio è in fase di indebolimento (alle 18 GMT di mercoledì era sceso alla categoria 3, con venti sostenuti a 115 miglia orarie), tuttavia nel suo movimento verso ovest-nordovest impatterà probabilmente ancora come ciclone di categoria 1 sul Mozambico meridionale, poco a sud di Beira, giovedì sera.
Il ciclone Gamede, intanto, sta rinforzando, sempre sull’Oceano Indiano Meridionale. Mercoledì mattina la tempesta, ancora “tropical storm”, era accompagnata da venti sostenuti a 40 miglia orarie, intorno ad un centro situato 510 miglia a sud-sudovest di Diego Garcia, isole britanniche nell’Oceano Indiano. Gamede si muoveva verso ovest a 17 miglia orarie ed è previsto che continui muoversi verso occidente, rinforzando (alle 18 GMT di giovedì dovrebbe diventare ciclone di categoria 1), almeno fino a venerdì mattina.
Un altro sistema perturbato tropicale, 16S, si è formato nell’Oceano Indiano Meridionale, anch’esso generatosi lungo una ITCZ attivissima in quell’area geografica, come mostrano chiaramente le immagini satellitari. Mercoledì mattina 16S era accompagnato da venti sostenuti a 40 miglia orarie, che soffiavano intorno ad un centro situato 1055 miglia a est-sudest di Diego Garcia. La “tropical storm” si muoveva verso ovest-sudovest a 15 miglia orarie. Anche 16S è previsto in rinforzo, con ulteriore spostamento verso ovest-sudovest, sempre in mare aperto, almeno fino a tutto venerdì.
Tempesta di vento e sabbia in parte dell’Algeria, a sud dell’Atlante, mercoledì. A Timimoun, il vento ha soffiato a lungo tra 30 e 40 miglia orarie (48-64 km/h), con raffiche a oltre 50 miglia orarie. Polvere e sabbia sollevate dal vento hanno ridotto quasi a zero la visibilità per molte ore. Superate le 50 miglia orarie, nelle raffiche, anche a El Golea.
Una perturbazione ha interessato l’isola giapponese di Hachijojima con 119 mm di pioggia in 24 ore, tra martedì mattina e mercoledì mattina, ora locale. La media pluviometrica di febbraio è 198 mm. Hachijojima si trova 180 miglia a sud di Tokyo.
Forti venti hanno investito il sud della Groenlandia mercoledì mattina. La stazione di Prins Christian Sund ha registrato venti sostenuti oltre le 70 miglia orarie (112 km/h) per oltre 6 ore, con la temperatura appena sopra lo 0°C.
Vostok, stazione sul “plateau” antartico, ha registrato una minima di -57,9°C mercoledì mattina. Si tratta del valore più basso registrato dal 3 novembre. Nello stesso giorno alla base Amundsen-Scott, al Polo Sud, la minima di -51°C è stata la più bassa registrata dal 30 ottobre. Sono dati che confermano ulteriormente il rapido declino dell’estate in Antartide.