I giorni si susseguono tutti uguali, e nei Caraibi non si notano tracce di Uragani, e neanche di più semplici Tempeste Tropicali, e questo malgrado gli allarmi susseguitisi in passato riguardanti un collegamento tra l’aumento del numero e l’intensità delle tempeste e l’aumento delle temperature globali.
Occorre, a questo punto, distinguere nella terminologia: i cicloni tropicali che presentano raffiche di vento superiori ai 120 kmh, vengono denominati Uragani, se compaiono nell’Atlantico Settentrionale, oppure nel Pacifico Settentrionale ad est del cambiamento di data.
Vengono invece denominati Tifoni, se compaiono sul Pacifico ad ovest della linea di cambiamento di data.
Gli Uragani vengono ulteriormente classificati in 5 categorie, a seconda della forza del vento, secondo una scala denominata di Saffer – Simpson.
La forza scatenante gli Uragani è costituita dalle isoterme superficiali delle acque oceaniche.
E’ infatti indispensabile che le temperature del mare tropicale abbiano un valore minimo di +26,5° per almeno 50 metri di profondità, e questo nella zona di latitudine tra i 10 ed i 15° circa di latitudine nord, sufficiente perché la forza di Coriolis inneschi il movimento rotatorio tipico del Ciclone.
Nel Nord Atlantico, la stagione degli Uragani inizia a Maggio e termina a Novembre, ma il “picco” di attività si ha tra la seconda metà di Agosto e la prima decade di Settembre, e stupisce vedere un mare piatto, privo anche di piccole tempeste tropicali, alla fine della prima decade di Agosto, come sta succedendo quest’anno.
Osservando le isoterme oceaniche, notiamo un notevole raffreddamento delle acque dell’Atlantico Settentrionale, proprio nelle latitudini intertropicali, con acque più fredde della norma di oltre 2°C di fronte alle coste africane, ma le acque sono più fredde della norma anche nella zona caraibica.
Questo, sta inibendo, al momento, lo sviluppo di questi fenomeni.
Tutt’altra situazione invece sull’Oceano Pacifico, dove le isoterme sono alte, grazie al fenomeno del Nino.
Si è così potuto sviluppare un Uragano molto potente, di forza 4, denominato Felicia, con venti che hanno superato la forza di 140 miglia orarie (circa 260 kmh).
E’ previsto il suo passaggio appena a sud dell’Isola più grande delle Hawaii, nei prossimi giorni, anche se si ritiene che l’impatto sulle zone abitate sia piuttosto limitato, salvo improvvisi cambiamenti nella direzione di spostamento che sono sempre possibili per questo genere di fenomeni.
Da notare che, con lo sviluppo del Nino, era prevista una diminuzione dell’attività ciclonica nell’Atlantico Settentrionale, mentre non dovrebbero esserci effetti di sorta sullo sviluppo delle tempeste in Oceano Pacifico.