Come un anno fa la fine di ottobre sta regalando a buona parte del continente europeo un tempo atmosferico straordinariamente mite, addirittura in alcune zone più in linea con la fine dell’estate che non ad una stagione autunnale ormai entrata nella fase di piena maturità.
Spagna e Francia sono ancora una volta i paesi in prima linea in questa avanzata del caldo verso il “Vecchio Continente”, dove i termometri sempre più frenquentemente raggiungono valori che fino a pochi anni fa si verificavano una volta ogni svariati decenni.
In questa occasione l’alta pressione subtropicale ha avuto un’origine differente rispetto alla maggior parte delle invasioni “africane” degli ultimi mesi, si trova infatti spostata più ad est e priva del contributo dell’alta pressione oceanica. Ma i risultati in termini di caldo non sono tanto diversi.
Così nella giornata del 27 ottobre Parigi ha sfiorato +24°C, un valore negli ultimi dieci anni nemmeno sfiorato a fine ottobre e quasi 10°C oltre la media del periodo. In Francia le temperature più elevate si sono registrate nel settore di sud-ovest, anche grazie alla compressione che subisce l’aria quando scavalca la catena pirenaica: St. Girons e Mont-de-Marsan hanno toccato il valore di +26.3°C, Bordeaux di +25.7°C; ma fanno anche maggior scalpore i +24.2°C di Nantes, i +25°C di Tours ed i +25.2°C di Poitiers.
L’effetto dei venti di caduta è stato molto evidente anche nella spagnola Santander, dove il termometro ha raggiunto +28°C e in tutta la nazione iberica i valori sono stati generalmente compresi, con poche eccezioni, tra +22 e +27°C.
Valori in contrazione in entrambe le nazioni il giorno successivo (28 ottobre), ma sempre diffusamente sopra i 20°C, ben oltre le medie del periodo soprattutto in Francia, dove a Saint Girons e Tarbes-Ossun il termometro ha superato nuovamente i 26°C.
In Svizzera i valori maggiori si sono registrati in altura. Disentis a 1200 metri di quota ha raggiunto +23°C sia il 27 che il 28 ottobre, Davos a 1600 metri +21°C; “solo” +19°C raggiunti a Berna, Zurigo, Lucerna e Lugano, +18°C a Ginevra. Guetsch a quasi 2300 metri di quota ha sfiorato i 15°C per due giorni di fila.
Termometri oltre i 20°C anche in tutta l’area di Belgio e Olanda, mentre in Germania questa soglia è stata superata solo nel settore occidentale del paese, tra Saarland e Valle del Reno, salvo eccezioni.
Ma è in Scandinavia, in particolar modo in Norvegia, che gli effetti di questo cuneo di alta pressione subtropicale sono stati più eclatanti, anche perché tale cuneo ha fatto seguito ad una massiccia invasione di aria artica che aveva portato i termometri a livelli quasi record per la stagione e bufere di neve fino ad Oslo.
Gli intensi venti da sud che hanno battuto le coste occidentali della Norvegia, nella giornata di ieri (28 ottobre) a Tromso, dove per cinque giorni consecutivi il termometro non avevo superato gli zero gradi, in poche ore hanno portato la temperatura a +13.4°C; a Bergen si sono raggiunti i 18°C, a Tafjord e Laerdal-Moldo si sono superati i 20°C, in quest’ultima località dopo che il giorno precedente la massima era rimasta sotto ai +5°C. Termometri all’insù anche nel Finmark, dove a Kautokeino dopo una minima di -19°C ed una massima del giorno precedente di -12°C, il termometro è salito fino a +1.5°C.
E l’aria fredda dei giorni precedenti? Si è spostata verso est/sud-est, dove infatti a Mosca si è registrata la prima giornata di ghiaccio di questa nuova stagione fredda.