Incredibile record lunedì 27 settembre a Los Angeles, la metropoli della California ha raggiunto 45,0°C, nuovo record assoluto, registrato nel Civic Center. Precedentemente si erano raggiunti i 44,4°C nell’area di Los Angeles in 2 occasioni, in quella del 1963 il caldo estremo arrivò fino alle spiagge (aeroporto internazionale Santa Monica), nel 1990 Los Angeles Downtown registrò il record di 44,4°C il 26 giugno. Eguagliato il record di Long Beach, con una massima di 43,9°C, mentre non è stato battuto il record al Los Angeles International Airport, dove il termometro si è fermato a 40,6°C, contro i 110°F (43,3°C) del 26 settembre 1963. Il record non è stato registrato in presenza di venti di Santa Ana (il vento di caduta che trasporta verso la regione di Los Angeles l’aria calda e secca del deserto), ma con sostanziale calma di vento (solo a tratti deboli refoli da NNE), umidità molto bassa (10% al momento del record), forte compressione e temperature altissime in libera atmosfera (+27,8°C a 850 hpa a San Diego alle 0 GMT del 28 settembre).
47,0°C lunedì 27 settembre a La Mecca, la città santa dell’Islam, in Arabia Saudita. Questa temperatura ha impedito alla California di fare la massima mondiale del giorno. Anche martedì 28 la temperatura più alta è stata registrata in Arabia Saudita, con 45,8°C a Yenbo.
Sempre molto caldo anche nella “solita” regione mediorientale che comprende Iran sudoccidentale, Iraq e Kuwait. Lunedì 27, queste alcune massime: Sulaibiya (Kuwait) 45,4°C, Abdaly e Mitribah (Kuwait) 45,3°C, Abadan (Iran) 44,2°C, Bassora (Iraq) 43,8°C.
Nell’Amazzonia peruviana, lunedì 27 settembre, 37,0°C a Tarapoto,36,8°C a Iquitos. 36,8°C anche a Leticia, nel settore amazzonico della Colombia.
Rimaniamo in Sud America. Lunedì 27 settembre, gran caldo in Bolivia e Paraguay. In Bolivia, Puerto Suarez e San Matias 40,0°C, Robore 39,8°C, San Jose de Chiquitos 39,4°C. In Paraguay, Base 5 G.ral A.Jara 40,6°C, Bahia Negra 40,5°C.
-17,8°C la temperatura minima di Bettles (Alaska) di lunedì 27 settembre. Nell’Artico canadese, Isachsen -20,9°C, Alert -19,8°C.
In continuo aggiornamento il bilancio dei dispersi causati dalla frana che ha colpito Santa Maria Tlahuitoltepec, nel sud est del Messico. La cittadina conta 10 mila abitanti e si trova a 2400 metri di altitudine in una zona montuosa nello Stato di Oaxaca. Sono giunte notizie secondo cui sono 11 le persone non ancora ritrovate, informazione che smentisce il bilancio di centinaia di dispersi, inizialmente annunciato dal governatore dello stato dell’Oaxaca Ulises Ruiz. Il bilancio ufficiale non riporta morti. A fornire l’aggiornamento, sia Ruiz che il presidente messicano Felipe Calderon, che ha parlato con i giornalisti dopo aver sorvolato le regioni colpite dalle alluvioni. “‘Per fortuna, il bilancio delle vittime è cambiato, tanto che possiamo confermare che non ci sono morti”, ha detto il ministro dell’Interno Jose Francisco Blake, aggiungendo “Al momento abbiamo 11 dispersi, 8 bambini e tre adulti”. Il governatore dello stato di Oaxaca aveva inizialmente dichiarato alla televisione messicana che la frana aveva sepolto tra 100 e 300 case, e con esse migliaia di persone. I giornalisti locali, visitando l’area, hanno fatto sapere che sono invece solo 2 le case distrutte e una trentina quelle danneggiate. Nel sud del Messico diverse inondazioni, il passaggio dell’uragano Karl e quello recente della tempesta tropicale Matthew hanno già provocato una cinquantina di morti, centinaia di sfollati, e diversi miliardi di danni.
Tra 20 e 30 persone sono rimaste sepolte da una frana di terra e rocce abbattutasi su una strada del dipartimento di Antiochia, nel nord-est della Colombia, non c’è praticamente alcuna possibilità di trovare sopravvissuti. Lo smottamento è avvenuto presso Canasgordas, lungo la strada che collega Medellin, la seconda città del Paese, al Mar dei Caraibi. Si calcola che siano franati circa 100.000 metri cubi di terra e sassi. La frana è avvenuta mentre i passeggeri di un autobus che aveva subito un incidente, venivano trasferiti a un secondo pullman. Secondo il Dipartimento Protezione Civile potrebbero servire quattro/cinque giorni, tempo permettendo, a recuperare i corpi.
Forti piogge in Giappone lunedì 27 settembre. Tra le 18 GMT di domenica e la stessa ora di lunedì, 194 mm a Katsuura, 111 a Owase, 92 a Murotomisaki, 88 a Kyoto, 87 a Shionomisaki, 81 a Yokohama, 70 a Maizuru, 63 a Tokyo.