Con -42,8 °C nella media mensile, la base americana Amundsen-Scott archivia un freddo febbraio 2006, che fa segnare -2,1 °C rispetto alla normale 1957-2005. Il dato non è ufficiale e, a causa di alcuni buchi nella trasmissione, è stato integrato con i rilevamenti sinottici della stazione automatica gestita dalla Global Monitoring Division della NOAA: tuttavia non dovrebbe scostarsi di oltre 0,1 °C da quello che sarà elaborato dalla British Antarctic Survey.
L’andamento termico del nuovo anno al Polo Sud geografico sembra in netto contrasto col 2005, che è stato il secondo più caldo nella storia della base meteorologica (vedi https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12837). Anche l’esordio di marzo lascia supporre che il trend freddo continuerà, con la possibilità che il mese sia perlomeno allineato alla normale. L’avvicinamento alla stagione invernale e, soprattutto, all’equinozio dell’autunno australe, che cadrà il 22 marzo, provoca un forte abbassamento nelle medie: rispetto a febbraio, marzo perde 13,1 °C, con la normale che si assesta a -54,0 °C; l’andamento per decadi (ricavato dall’archivio 1957-’97) dà conto di tale progressione:
1-10 marzo -50,7 °C
11-20 marzo -53,8 °C
21-31 marzo -57,1 °C
Per quanto invece attiene la base russa di Vostok, il -44,4 °C di febbraio è appena al di sotto della normale di -44,3 °C fissata dalla Russian Antarctic Expedition. Nel 2006 non sono ancora stati toccati i -60 °C, cosa invece già avvenuta nella stazione automatica di Dome Fuji, dove la minima del 28 febbraio (0105 UTC) è stata di -61,9 °C.