Piogge abbondanti hanno investito le isole Cayman, nella parte ovest del Mar dei Caraibi, quando una “tropical wave” è evoluta a depressione tropicale, mercoledì sera, e quindi a “tropical storm”, venendo battezzata Arlene, giovedì mattina. Sull’isola Grand Cayman, per esempio, 140 mm sono stati registrati in poco più di 24 ore, tra mercoledì mattina e giovedì mattina, ora locale, all’aeroporto Owen Roberts di George Town, la capitale. Gli effetti di Arlene si sono spostati giovedì sulla parte ovest di Cuba. Questi alcuni accumuli: Pinar del Rio 173 mm, La Fe (Isla Juventud) 152 mm, Playa Giron 65 mm, L’Avana 51 mm.
Venerdì 10 giugno Arlene si trovava centrata, alle 21 GMT, a 25,7°N 85,2°W, accompagnata da venti sostenuti fino a 55 nodi, diretta verso nord/nordovest e prevista in ulteriore intensificazione. Fenomeni anche piuttosto intensi erano in corso sulla Florida, soprattutto occidentale. In questa parte dello stato, dalle 6 alle 12 GMT di sabato 11, 37 mm a Fort Myers, mentre tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato Naples ha registrato 91 mm, Key West 52 e Tampa 41. Per le 18 GMT di sabato 11 giugno il bollettino “vedeva” Arlene a 30,4°N 87,3°W, in procinto di toccare terra poco a est di Mobile, Alabama, con vento sostenuto fino a 60 nodi. Una volta portatasi sulla terraferma, però, la tempesta si indebolirà rapidamente e già alle 6 GMT di domenica 12 giugno dovrebbe essere ridotta a depressione tropicale, con vento sostenuto non superiore a 30 nodi.
Mercoledì 8 giugno è stata una giornata insolitamente calda nel Canada occidentale, tra il nord dell’Alberta e del Saskatchewan e le zone dei Territori di Nordovest (NWT) confinanti con le due province citate. In Alberta, Garden River e Fort Chipewyan hanno registrato massime di 30° e 28°C. Fort Smith, nei NWT, ha superato i 29°C. Stony Rapids, in Saskatchewan, ha superato i 28°C, mentre Uranium City, nella stessa provincia, ha sfiorato i 27°C. Si tratta di massime 8°-11°C più elevate rispetto alla media del periodo.
Ultimo aggiornamento su Nesat, che ha concluso sabato la sua “carriera” nelle acque del Pacifico Settentrionale, a est del Giappone. Nesat è transitato tra giovedì e venerdì al largo della costa della parte centrale di Honshu, diretta verso nordest, ormai ridotta a tempesta tropicale. Venti abbastanza intensi e piogge abbondanti hanno comunque interessato la parte sudorientale della grande isola, compresa l’area di Tokyo, e le isole più piccole che le stanno di fronte, come Oshima, dove il 10 giugno sono caduti 93 mm di pioggia.
Piogge alluvionali hanno colpito in settimana le Isole Andamane, appartenenti all’India, nella parte est del Golfo del Bengala. Dal mezzogiorno di lunedì 6 giugno alla sera di giovedì 9, ora locale, sono stati registrati 350 mm a Port Blair.
Tra lunedì a mercoledì scorsi il Portogallo è stato investito da un’onda di calore. La capitale del paese, Lisbona, ha registrato massime di oltre 34°C lunedì, oltre 35°C martedì e 34,4°C mercoledì, mentre la media delle massime della prima decade di giugno è sui 23°C. Martedì anche la settentrionale Porto è arrivata a 35,3°C di massima, ma mercoledì è scesa a poco più di 29°C.
Sulle Alpi, in particolare nei settori bavarese a austriaco, nei giorni scorsi il tempo è stato freddo e nevoso. Pochi centimetri sono riusciti a posarsi al suolo già a 1500 metri, ma in alta quota le nevicate sono state abbondanti. In Austria, nei Monti Tauri, sulla vetta del Sonnblick (m 3105) sono caduti 60 cm tra lunedì pomeriggio e giovedì pomeriggio, portando lo spessore di neve al suolo a 295 cm. Neve fresca in abbondanza anche sulla Zugspitze (m 2962, tetto della Germania), dove lo spessore del manto bianco ha raggiunto i 310 cm.
Venti con violenza da uragano hanno investito la base australiana Casey, nell’Antartide orientale, tra mercoledì notte e giovedì, ora locale. Il vento ha soffiato per oltre 12 ore tra 55 e 80 miglia orarie, con temperatura intorno a -12°C e neve turbinante. Sempre in Antartide, minima di -78,6°C giovedì 9 giugno a Vostok, base russa sul “plateau” ghiacciato.