Siamo appena al 9 gennaio, è vero, ma dobbiamo già iniziare a parlare di cicloni tropicali. Sono due le tempeste che promettono di evolvere in ciclone: la prima si chiama “Pali” e si è sviluppata nel Pacifico centrale. Una seconda è sul Nord Atlantico e nelle prossime ore potrebbe intensificarsi ulteriormente: sarebbe senz’altro una rarità. Entrambi i fenomeni rientrano appieno nel quadro delle anomalie atmosferiche – quasi certamente associabili al fenomeno El Nino – che da mesi coinvolgono l’emisfero settentrionale.
La tempesta tropicale Pali si trova a sud ovest di dell’arcipelago hawaiano. Si tratta di una tempesta record: anzitutto perché precocissima, poi perché è la tempesta tropicale che si formata più vicino all’Ecuador. Il record precedente era detenuto Ekeka nel 1992.
Sull’Atlantico occidentale esistono pronunciate anomalie termiche positive delle acque superficiali. Il surplus termico sta favorendo il rinforzo di un ciclone extratropicale nato nel Mar dei Caraibi un paio di giorni fa. Da ieri sta cercando di acquisire caratteristiche tropicali, transitando a sud-ovest delle Bermuda. Secondo il National Hurricane Center (Florida) la probabilità che possa evolvere in ciclone tropicale entro i prossimi 4 giorni è del 30%. Se ciò dovesse accadere, sarebbe la prima volta dal gennaio 1978.