Un’ondata di caldo anomalo sta investendo molte regioni cinesi. Anomala sia per entità che per durata, basti pensare che nelle zone colpite dura quasi ininterrottamente dallo scorso 9 maggio. E da quel 9 maggio, giorno dopo giorno, i termometri non sono mai scesi – o raramente l’hanno fatto – al di sotto dei 30°C. Venerdì 30 maggio è stata un’altra giornata record, ad esempio nella città di Zibo (Shandong) la colonnina di mercurio ha raggiunto i 40°C e si tratta della più alta temperatura giornaliera da oltre 30 anni.
A detta dei meteorologi cinesi la situazione non dovrebbe migliorare, tutt’altro. Per domenica 1 giugno è stata emessa un’allerta massima – codice rosso – riguardante numerose città: ad esempio per Shijiazhuang (Hebei), dove già giovedì 29 maggio la temperatura massima aveva raggiunto 42°C. L’allerta arancione rimarrà in vigore su tutta la provincia di Shandong, dove da diversi giorni la temperatura non scende sotto i 35°C.
Allerta arancione anche nelle città di Yuncheng e Linfen, situate nella provincia settentrionale dello Shanxi, dove il termometro fatica a scendere sotto i 36 °C.
Tali condizioni hanno indotto le autorità a mettere in guardia chiunque dovesse esporsi al sole cocente per ore. Si consigliano cappelli per proteggere la testa, creme solari e occhiali da sole. A temperature così alte è estremamente importante anche l’idratazione del corpo, quindi si deve bere molto. Le categorie più a rischio, ovviamente, sono gli anziani, i bimbi e le persone affette da patologie cardio-circolatorie.