Il bilancio del passaggio del Ciclone Phailin, sulle coste orientali dell’India, è stato certamente pesante con gli ultimi resconti che parlano di 23 vittime e danni incalcolabili per centinaia di milioni di dollari, ma tutto sommato è andata molto meglio del previsto tanto che il temuto disastro è stato scongiurato. Sembrava profilarsi una catastrofe, se si considera che appena 14 anni fa una tempesta simile, chiamata Odisha, aveva portato oltre 10 mila vittime colpendo direttamente con una dinamica simile aree molto vicine a quelle maggiormente devastate dal ciclone Phailin.
Ci sono alcuni fattori che, analizzati insieme, spiegano come è stato possibile evitare conseguenze disastrose di quello che appariva come un ciclone terribile: anzitutto gli efficaci avvisi di tempesta e il più grande piano d’evacuazione mai disposto dall’India, che ha impegnato quasi un milione di persone. Inoltre la tempesta ha colpito un po’ più a sud di quanto aveva fatto Odisha nel 1999, interessando un’area costiera scoscesa e quindi meno vulnerabile alle tremende mareggiate. Da non sottovalutare anche l’intensità della tempesta (probabilmente sovrastimata), il cui landfall è stato più morbido rispetto alle attese.