Il Super Ciclone Amphan è diventato, al momento, il fenomeno meteorologico più violento del 2020. Non solo, come vedremo è diventato uno dei cicloni tropicali più potenti mai registrati nell’Oceano Indiano settentrionale (da quando sono iniziate le registrazioni del Joint Typhoon Warning Center ovvero dal 1972).
Stiamo parlando di un Ciclone con venti di 265 km/h, ovvero un’intensità equivalente a quella di un uragano di categoria 5 sulla scala Saffir Simpson.
L’analisi di esperti come Ryan Maue ci dicono però che le osservazioni fatte su altre super tempeste del passato potrebbero aver sottostimato l’intensità di altri cicloni di quell’area. In altre parole, altri super cicloni del passato avrebbero potuto essere più intensi di Gonu o Amphan.
E’ il caso, ad esempio, del ciclone 05B del 1999 nel Golfo del Bengala. La sua successiva rianalisi, effettuata nel 2012, mostrò un’intensità massima non inferiore a 155 KT (287 km/h), mentre l’intensità ufficiale assegnata dal JTWC fu di 120 KT. Indipendentemente da ciò, lo stesso Maue considera Amphan uno dei cicloni più potenti mai registrati in questa parte del pianeta.
Non solo, sempre secondo Maue il ciclone potrebbe ulteriormente rafforzarsi. Le previsioni ufficiali indicano che potrebbe raggiungere la sua massima intensità al livello di 150 KT, non distante dai 155 KT del super ciclone 05B del 1999.
Quello che vediamo nell’immagine allegata è Amphan. Si tratta di un’immagine acquisita dal satellite TERRA (sensore MODIS) attraverso i canali 3-6-7, con falsi colori RGB. Lo strumento di misurazione forniva un diametro dell’occhio di 21 km. Un occhio molto piccolo quindi, sebbene altri super cicloni del passato in altri bacini oceanici siano riusciti a sviluppare occhi ancora più piccoli.