L’inverno quest’anno si è fatto vedere col contagocce e la stagione se in tardo autunno è sembrata essere un mese indietro, ora al contrario sembra un mese avanti. E aprile se non proprio Estate sembra almeno essere maggio.
In effetti è così in gran parte d’Europa, sia per le temperature troppo elevate sia per i conseguenti fenomeni atmosferici.
Il caldo, si sa, esalta la convezione e la conseguente formazione di temporali, il cui periodo propizio in Europa comincia proprio in aprile. Ma quest’anno la stagione è iniziata già a marzo e gli eventi che anche in questi giorni si stanno ripetendo con una frequenza raramente vista in passato in questo periodo, somigliano molto a quelli tipici di maggio.
Nell’ultima settimana abbiamo assistito alla formazione di poderose cellule temporalesche, foriere di grandine dai chicchi grossi, in alcuni casi fino a 4 o 5 cm (certo non siamo ai livelli dei chicchi giganti e distruttori del Texas!), prima tra Slovacchia, Polonia sud-orientale e Ucraina occidentale, poi, negli ultimi giorni, tra Francia e Paesi Bassi, mentre un tornado si è formato in Belgio. Forti grandinate si sono abbattute anche sulla Germania e sul Nord-Ovest d’Italia.
Le temperature hanno superato i 30 gradi non solo in Italia. La prima ondata di caldo del mese ha portato valori termici eccezionali sui Balcani, nel centro-est Europa e nel sud-est Europa. I 30 gradi sono stati già superati in Bosnia-Erzegovina, Serbia, Romania, Grecia, Cipro e Turchia, e avvicinati in Macedonia, Albania e Ucraina.
Valori di 26-28°C sono stati raggiunti in Austria, Ungheria, Croazia, Slovacchia, Polonia e nel sud della Russia.
Dovremo abituarci a stagioni calde sempre più lunghe e ad eventi temporaleschi sempre più frequenti ed intensi? O potrebbe essere solo l’onda lunga del Nino? La risposta la avremo tra qualche anno, ma il rischio che il Nino 2015 abbia fatto fare un nuovo salto all’insù al Global Warming, come avvenne nel 1998, è più che concreto.