E’ un caldo che non è esagerato definire atroce quello che ormai da una settimana sta colpendo il Medio Oriente ed in particolare il Golfo Persico, tra Kuwait, Iraq e Iran.
In Iraq sono crollati alcuni record di caldo, ma le temperature più alte sono state raggiunte in Kuwait, dove Mitribah il 31 luglio ha raggiunto 52,8°C!
In Iraq la temperatura più alta è stata raggiunta a Kanaqin, i 52°C del 30 luglio sono anche record assoluto per la località.
Molte altre località irachene hanno superato i 50°C tra cui Baghdad e Bassora, che sempre il 30 luglio hanno raggiunto rispettivamente 51°C e 51,7°C, arrivando ad un decimo Baghdad, e a 3 decimi Bassora, dai propri record assoluti.
Successivamente in questi primi giorni di agosto, il caldo è leggermente diminuito, ma in Kuwait si sono continuati a superare “allegramente” i 50°C tutti i giorni fino al 4 agosto.
Oltre 50 gradi anche in Iran, Abadan ha raggiunto 50,6°C il 29 luglio, lontano però dal proprio record.
Ma ad impressionare in Iran sono state le temperature percepite. Nel Golfo Persico infatti non solo le temperature sono altissime, ma anche i tassi di umidità, quando la brezza soffia dal mare, sono elevati, e l’abbinamento di questi due fattori porta ad indici di temperature percepite davvero folli.
A Bandar Mahshahr il 30 luglio si sono raggiunti 46°C con una temperatura di rugiada di 32°C, che portano ad una temperatura percepita di 74°C!
Il record mondiale di temperature percepita – ma si noti che essendo un indice calcolato non è contemplato come record ufficiale – è stato stabilito l’8 luglio del 2003 a Dhahran, in Arabia Saudita, dove la combinazione di una temperatura di 42°C con un punto di rugiada di 35°C, ha prodotto un indice di calore (temperatura percepita) di 81°C!
Va sempre ricordata, tuttavia, la fallacità dei calcoli di questi indici.