Con il polo del freddo jacuto in coma profondo – Ojmjakon è dal 28 dicembre che non scende sotto i -40°C, mentre la media climatologica del periodo è attorno ai -50°C – salutiamo come una grossa novità l’intensa ondata di gelo che ha colpito l’artico russo europeo, a causa di un’alta pressione polare che ha convogliato masse d’aria gelida verso sud. La stessa zona a fine dicembre era stata colpita da una fortissima ondata di caldo, che aveva portato i termometri a superare in diverse località gli 0°C, un evento davvero raro nel clou della notte polare. Ora si fatica a superare, anche nelle ore più calde, i -30°C.
Il gelo non si è limitato ad interessare le latitudini artiche, ma è sceso ben più a sud, fino alla Repubblica dei Komi e il Territorio di Perm, ad ovest degli Urali.
Ecco alcune minime raggiunte tra l’Oblast di Arcangelo, la Repubblica dei Komi e il Circondario Autonomo dei Nenec, in tutti i casi le più basse di questa stagione: Hoseda-Hard -38,7°C, Jaksa -38,6°C, Petrun -37,7°C, Ust’-Kulom -36,4°C, Vendinga -35,5°C, Jarensk -34,7°C, Kojnas, -34°C, Vorkuta -33,9°C (e massima di -30,8°C), Koslan -33,7°C, Moseyevo -32,5°C, Kotlas -30,2°C.
Queste le minime delle tre rispettive capitali regionali: Arcangelo -18,9°C, Syktyvkar -33,3°C, Narjan-Mar -33,2°C. Solo per Arcangelo non rappresenta la nuova minima stagionale.
La temperatura è crollata anche più a sud. Perm (nella foto il convento di Belogorsky dal twit di The Voice of Russia) ha raggiunto il nuovo limite stagionale toccando -27,2°C, dopo una serie di giornate eccezionalmente calde. Anche Kirov è scesa a -22,8°C, che non è però il nuovo record stagionale, dopo che negli ultimi 10 giorni la minima assoluta era stata di -4,9°C!
Questa ondata di freddo, che già di per sé non ha caratteristiche di eccezionalità, ma che anzi riporta un po’ di normalità climatica in una zona contrassegnata negli ultimi 10 giorni da anomalie termiche positive di oltre 10 gradi, non andrà ad interessare Mosca e la maggior parte della Russia europea, limitandosi a sfiorare il confine occidentale degli Urali e parte del bacino del Volga.