L’alluvione lampo di Boscastle, Cornovaglia del nord (Inghilterra), del 16 agosto 2004 è stata la conseguenza di una violenta precipitazione di circa 4 ore su una limitata area corrispondente al piccolo bacino del fiume Valency. Alcuni giornali inglesi per spiegare l’evento hanno tirato in ballo il riscaldamento globale, ma in realtà non c’è stata alcuna influenza esterna sugli eventi meteorologici sviluppatisi localmente quel pomeriggio.
Un flusso d’aria piuttosto caldo e instabile da sudovest si è originato da una ritornante di aria polare marittima, che aveva viaggiato a lungo in direzione sud in Atlantico prima di curvare verso le Isole Britanniche. La massa d’aria era perciò instabile e in essa si sono sviluppati cumulonembi, e di conseguenza rovesci.
Come il flusso sudoccidentale ha raggiunto e iniziato ad attraversare la Cornovaglia, l’effetto di attrito superficiale ha causato una diminuzione della velocità del flusso e una linea di convergenza si è sviluppata tra il flusso moderato da sudovest in mare aperto e quello più blando da sud-sudovest sulla Cornovaglia stessa.
Questa linea di convergenza si trovava praticamente parallela alla linea di costa della Cornovaglia da St.Ives a Newquay, ma attraversava la costa stessa tra Newquay e Boscastle. Le correnti ascendenti che alimentavano le nubi convettive venivano perciò accelerate sul fianco occidentale del Bodmin Moor (rilievo conosciuto anche localmente come Davistow Moor) e il risultato è stata una prolungata auto-rigenerazione “in situ” di attivi cumulonembi. Questo è il motivo per cui la precipitazione intensa, a carattere di nubifragio, è durata per 4 ore.
Contrariamente a quanto riportato dai media britannici, già in passato a Boscastle si erano verificate serie alluvioni. Ricordiamo quelle di fine ottobre 1996, quando l’ex uragano Lili portò piogge intense che inondarono la parte bassa del villaggio, del giugno 1958 e dello stesso mese del 1957, quando alluvioni lampo si svilupparono in circostanze simili a quelle dello scorso 16 agosto, e infine quella del luglio 1847, quando fu interessata dall’alluvione una regione più vasta.
Le brevi, profonde, valli del nord di Cornovaglia e Devon sono particolarmente vulnerabili a nubifragi estivi localizzati. Esse raccolgono efficacemente l’acque dalle colline circostanti, incanalandole rapidamente nei valloni principali e portandole al mare in tempi brevissimi. A causa della loro quasi istantanea risposta a tali nubifragi improvvisi, queste valli sono conosciute come “flashy catchments” (potremmo tradurre con “bacini di raccolta superveloci”) e producono con relativa facilita vere alluvioni lampo. Alcuni hanno osservato che il disboscamento nelle valli può aver contribuito a incrementare forza ed effetti distruttivi dell’evento, ma certamente una alluvione lampo distruttiva vi sarebbe stata comunque con quelle piogge.
Nella corsa a trovare un colpevole, favorito il cambiamento climatico, molti commentatori hanno ignorato il fatto che esiste una lunga lista di queste catastrofi. Vi fu una seria alluvione lampo nel Galles centrale due anni fa, mentre prima si deve risalire agli eventi di Helston nel giugno 1993 e Halifax nel maggio 1992. Gli anni ’50 e ’60 del XX secolo ricordano parecchie alluvioni nella Gran Bretagna occidentale, incluse quella di Waderbridge e Camelford nel giugno 1950, il disastro di Lynmouth nell’agosto 1952, un’altra alluvione a Camelford nel giugno 1957, l’evento di Porlock nel luglio 1959, ancora Waderbridge nel giugno 1963 e un’alluvione in gran parte del Somerset e del Devon orientale nel luglio 1968.
I media hanno anche quasi ignorato le serie alluvioni verificatesi il 16 agosto nei bacini dei fiumi vicini. Vi sono stati molti danni poche miglia a nord di Boscastle, a Crackington Haven, e anche un po’ più su lungo la costa, a Milook, mentre a sud Bossiney, Tintagel e Trebarwith Strand sono state colpite pesantemente. Almeno metà dell’acqua della tempesta si è raccolta negli ampi bacini, rivolti a est, dei fiumi Ottery e Inney e in quello del Camel, che scorre verso sud. Molti villaggi lungo questi fiumi hanno subito considerevoli, seppure non catastrofici, danni.
Tornando all’alluvione di Boscastle, sappiamo che il “clou” della tempesta è stato nelle lande situate tre/quattro miglia e est del villaggio. E’disponibile il dato pluviometrico di Ottersham, con 200,4 mm caduti quasi tutti nello spazio di 4 ore.
Per la precisione si sono registrate le seguenti precipitazioni massime, riferite ai periodi temporali compresi tra 15 minuti e 4 ore:
15 min 32 mm
30 min 52 mm
45 min 73 mm
1 ora 88 mm
1,5 ore 112 mm
2 ore 124 mm
3 ore 162 mm
4 ore 197 mm
Nessuno di questi dati si è comunque avvicinato ai record del Regno Unito.
Articolo tratto da un pezzo di Philip Eden per www.weatheronline.co.uk. Si ringraziano tanto l’autore quanto il sito.