Il freddo persistente sull’Europa Centro-Settentrionale e le ricorrenti situazioni cicloniche sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo hanno direttamente provocato scenari fortemente perturbati e spesso molto miti sull’area balcanica. Il maltempo ha picchiato particolarmente duro in Albania, particolarmente esposta ai venti meridionali, forieri di grandi piogge, risaliti dallo Ionio. Si stima che nelle ultime settimane siano cadute precipitazioni che superano di 3 volte le medie del periodo, in quella che è la stagione più piovosa dell’anno. Le temperature elevate hanno inoltre determinato un progressivo scioglimento della neve sui monti, che è andata così a rinvigorire la portata dei grossi fiumi con conseguenti inondazioni.
La crescita a dismisura del livello delle acque ha così reso inevitabile l’apertura dei portelloni delle dighe costruite lungo il fiume Drini, per alimentare tre grandi centrali idroelettriche, come possiamo chiaramente nella foto. Una equipe di esperti, fra cui alcuni italiani, sta coadiuvando il lavoro dei tecnici mandati da Tirana per valutare le azioni volte a rallentare la situazione d’emergenza. Per fortuna le piogge hanno concesso una tregua, le regioni più colpite sono quelle di Lheza e Scutari, sul nord del Paese, ove le tempeste di pioggia hanno generato peraltro situazioni alluvionali: in esclusiva vi mostriamo un documento fotografico inviato da un reporter, Kristi Gusho