Non è accaduto nulla di nuovo nelle regioni del Nord Ovest italiano, sempre più afflitte dai venti di caduta delle Alpi. Da queste parti si possono vedere aver repentini sbalzi termici per colpa del foehn, con aria secchissima, mentre i temporali non si sono visti.
Solo domenica pomeriggio, una localizzata area temporalesca ha interessato alcune zone con rovesci di pioggia monsonici. Qui prosegue la siccità, non piove come dovrebbe e le temperature anche se non elevatissime sono accompagnate da un basso tasso di umidità. E’ siccità specialmente in Liguria, con deficit pluviometrici rilevanti.
Ma spostandoci appena l’est del Nord Italia le cose cambiano, anche se ovunque si segnala un certo deficit pluviometrico, i temporali non mancano nelle Venezie, dove anche ieri si è avuta, specie in pianura, specie in zone abitate o densamente dedite all’agricoltura, anche la grandine che ha provocato danni.
Ormai ad ogni temporale ci si deve attendere il peggio: colpi di vento, intense fulminazioni, pioggia violentissima e concentrata in poche decine di minuti, talvolta in un’ora è caduta la pioggia che dovrebbe venire in un intero mese. Poi c’è la grandine.
La grandine non ha interessato con eventi così eccezionali come sembra l’Italia, va detto che le grandinate con chicchi sino a 3, 5 centimetri di diametro, sono sempre caduti occasionalmente in taluni temporali. Tuttavia è significativo che questi fenomeni stiano interessando sempre più anche diverse regioni del Centro e Sud Italia.
Eventi estremi? Tuttavia si: solo per fare una considerazione, qualche giorno fa vicino al Gennargentu, in Sardegna, c’è stato un temporale. Orbene, non un normale temporale estivo, ma un nubifragio che ha ingrossato torrenti e provocato smottamenti, gli stessi interessati dall’alluvione di dicembre (quasi 600 mm in 24 ore).
Ieri la zona dei Castelli Romani è stata colpita da diversi temporali di rilevanza notevole che hanno causato allagamenti, smottamenti, danni. Ma va detto che i temporali sono perturbazioni a carattere locale, quindi, se in un certo luogo avviene il finimondo, a pochi chilometri di distanza cadono poche gocce o magari grandina per pochi attimi. Anche qui danni all’agricoltura, così anche nella provincia di Frosinone, dove tuttavia, i temporali estivi, specie a giugno sono molto frequenti.
Il tempo è tuttavia un po’ più del passato, anche se va detto che vi sono diversi documenti scientifici che raccontano di eventi estremi avvenuti in Italia tra gli anni ’50 e ’60. Abbiamo da raccontare di estati estreme come quella del 1976 e del 2002.
Molte estati hanno portato in Italia eventi atmosferici violenti e con danni, pertanto non possiamo affermare che anche il nostro Paese è colpito da situazioni eccessivamente estremizzate, o perlomeno paragonabili alla stesa rilevanza di altre d’Europa (Spagna, Portogallo, Francia ed Europa centrale) o di varie zone del Pianeta.
In Cina, per esempio, accade di tutto: i temporali ottengono una violenza così assurda da essere letali per decine di persone. Quelli si possono definire a ragione temporali da “finimondo”.
Ma l’estate 2005 va monitorata, è appena cominciata ed in tutta franchezza qualcosa nel suo orologio “atmosferico” non va, ci sono varie situazioni da osservare, ma al momento non facciamo veggenza, tuttavia prevenzione seria, specie per chi opera nel settore agricolo che più patisce i danni degli eventi estremi.
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