Il tifone Xangsane alle 12 GMT di sabato 30 settembre si muoveva verso il Vietnam a 10 miglia orarie, accompagnato da venti sostenuti a 115 miglia orarie.
Il landfall era atteso per le prime ore di domenica, ora locale, corrispondenti alla sera di sabato, ora GMT, tra Hue e Qui Nhon, nella parte centrale del paese. Le previsioni indicavano una velocità del vento al momento del landfall intorno alle 100 miglia orarie (tifone di categoria 2). La prevista “storm surge” alta tra 2 e 3 metri e il vento forte facevano temere danni ingenti nelle aree vicine al punto in cui la tempesta avesse toccato terra.
Per quanto riguarda l’ammontare delle piogge, esse sono previste molto intense, diffusamente oltre i 250 mm e localmente anche oltre i 500, con alluvioni non solo nel Vietnam, ma anche in Cambogia orientale e Laos meridionale.
Le autorità vietnamite hanno evacuato 180.000 persone, messo le 9 province centrali del paese in stato di allerta e proibito ai pescatori di uscire in mare.
Alle 18 GMT, Xangsane era centrato a 16,0°N 109,7°E, ormai vicinissimo alla costa (Da Nang si trova alla stessa latitudine e a 108,1°E), accompagnato da vento sostenuto a 100 miglia orarie, come da previsione. Per le 6 GMT di domenica, esso dovrebbe centrarsi a 16,1°N 107,9°E, ormai quindi sulla terraferma, declassato alla categoria 1 (vento sostenuto a 75 miglia orarie), per poi scendere allo status di depressione tropicale nelle 12 ore successive, continuando a muoversi verso ovest.
Dalle 18 GMT di venerdì alla stessa ora di sabato, già erano caduti 78 mm a Hue e 60 a Da Nang. In quest’ultima, alle 4 di domenica, ora locale, mentre dal cielo cadeva una pioggia intensa, il vento soffiava a 72 km/h e la pressione era scesa a 992 hpa, ma era in ulteriore diminuzione. Più a sud, Phu Quoc ha registrato ben 210 mm tra le 18 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato.