Le Filippine, come è noto, sono state devastate dalla tempesta Ketsana, che ha sommerso sotto 6 metri d’acqua molte strade della capitale Manila, che ha visto cadere 370,5 mm di pioggia in sole 48 ore.
Altre zone, come S. Josè, sul lato occidentale, hanno visto cadere 452,7 mm in 4 giorni, e la pioggia sta continuando a cadere intensa.
In effetti, il Tifone, giunto sul Mar della Cina, ha rallentato la sua corsa, rimanendo quasi stazionario ed insistendo sulle stesse zone, che, in questo caso, sono rappresentate dal Vietnam e dalla Penisola Cinese meridionale.
Qui a Quinghai, sono caduti 135 mm di pioggia nelle ultime 24 ore.
Ma è il Vietnam ad essere maggiormente colpito dai fenomeni alluvionali.
A Dan Hang il totale delle ultime 24 ore ammonta a 286 mm, che, assommati ai 68 mm caduti in precedenza, fa un totale di 354 mm in 48 ore.
Ad Hue la pioggia caduta ammonta a ben 336 mm in 24 ore, e 409 mm in 48 ore.
Tali piogge, poi, sono solamente l’inizio di questo fenomeno che promette di durare almeno un altro giorno o due, in una zona che già nei giorni scorsi era stata colpita da pesanti piogge (a Dong Hoi sono caduti più di 500 mm di pioggia negli ultimi 6 giorni).
Elevatissimo, dunque, il pericolo alluvionale su tutta la zona.
Alle ore 04 di stamani il cuore del Ciclone era situato 140 km a sud est di Dan Hang, ed è previsto il suo spostamento verso ovest di circa 12 km l’ora.
Si tratta di zone abituate, in questo periodo dell’anno, al passaggio di Tifoni spesso disastrosi, ma questo si presenta senza dubbio come uno dei più intensi di sempre.
Basti pensare che a Dan Hang, in Settembre cadono in media 286 mm di pioggia, mentre in Ottobre, il mese più colpito dal passaggio dei Tifoni provenienti dal Mar della Cina, cadono mediamente 789 mm di pioggia.
Tuttavia, in sole 48 ore è stato superato, e di parecchio, il quantitativo medio mensile di Settembre, il che fa ben comprendere l’eccezionalità di queste piogge.
I Tifoni sono probabilmente rinforzati dal Nino, che, seppur di media entità, riesce a dare un surplus di riscaldamento al Pacifico Equatoriale, donando così più energia disponibile per queste tempeste.