Quattro giorni di intense piogge nelle montagne dell’Air, nel nord del Niger, e in alcune zone desertiche del paese africano hanno causato danni a 3500 abitazioni e ad almeno 7 scuole, oltre a causare gravi perdite ai raccolti agricoli, soprattutto nel comune di Agadez. Le piogge intense hanno portato alla rottura di una diga, a 7 km dal comune di Agadez, il 2 settembre. Centinaia i capi di bestiame rimasti uccisi, mentre la conta ufficiale delle vittime umane parla di tre morti, ma potrebbero essere molti di più. Il sindaco di Agadez sostiene che questa è stata l’ondata di maltempo più intensa da oltre trent’anni a questa parte. Nel periodo pre-indipendenza, vi era un rudimentale ma efficace sistema di pre-allarme per avvisare i residenti dell’arrivo di piene alimentate dalla pioggia di montagna, delle tempeste in arrivo, infatti i soldati francesi suonavano clacson e corni per avvertire la popolazione del livello dell’acqua in aumento. Con la partenza dei militari e la siccità, a partire dal 1970 si è conclusa questa forma di allerta. Lungo i quasi sempre asciutti letti dei torrenti che scendono dai monti, si sono spesso stabilite le famiglie più povere e i migranti appena arrivati. Con la crescita della popolazione urbana, molte persone hanno costruito le loro abitazioni in luoghi che non sapevano essere antiche vie percorse dall’acqua. Ad Agadez, 41 mm di pioggia il 2 settembre, contro una media di settembre di soli 8 mm (50 mm ad agosto, il mese più piovoso).
In tutta l’Africa subsahariana si registrano in questi ultimi giorni piogge particolarmente intense. Tra le 18 GMT di giovedì 3 e la stessa ora di venerdì 4 settembre, in Mali, 68 mm a Segou (media di settembre 116 mm), 48 a Koutiala, 39 a Mopti (media di settembre 80 mm).
Piogge intensissime in Vietnam venerdì 4 settembre. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 245 mm a Hue, 174 a Dong Hoi, 155 a Da Nang.
Gelate molto intense in Mongolia venerdì 4 settembre. Segnaliamo tra le altre queste minime: Tsetsen Uul -5,8°C, Gaiuut -4,9°C (media minime di settembre -2,0°C), Rinchinlhumbe -4,2°C (media -2,6°C), Bulgan -3,6°C (media 0,3°C), Maanti -2,9°C, Hatgal -2,7°C, Uliastai -2,1°C (media 0,8°C), Erdenemandal -2,1°C (media 0,2°C), Tosontsengel -1,7°C.
Siamo ormai in settembre ma il gran caldo non molla la presa in Kuwait e Arabia Saudita. Venerdì 4 settembre, in Kuwait, 47,6°C la massima a Mitribah, 46,2°C ad Abdaly, 45,8°C a Jahra, 45,5°C a Bubiyan, 44,7°C a Kuwait Airport. In Arabia, Gassim 47,0°C, Medina 44,4°C, Al Qaysumah e Riyadh 44,0°C. Le medie delle massime di settembre di Kuwait, Riyadh e Medina sono 42,0°, 40,3° e 42,0°C. Molto caldo anche in Iran, con 46,2°C ad Abadan (media 42,3°C), 44,8°C ad Ahwaz e Omidieh, 44,4°C a Dezful.
Intense piogge venerdì 4 settembre nel nordest italiano, in Austria e in Slovenia. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, registrati, in Slovenia, 113 mm di pioggia al Kredarica, 31 a Celje, 25 a Maribor. In Austria, 61 mm a Villacheralpe, 47 a Graz, 45 a Klagenfurt, 34 a Sonnblick (qui, a 3105 m, in parte nevosi, ma il manto bianco è sceso a soli 11 cm), 33 a Feuerkogel.
Gran caldo venerdì 4 settembre in Turchia e nei Balcani. In Bulgaria, 38,8°C a Veliko Tarnovo, 35,9°C a Rousse, 35,5°C a Pleven e Sandanski. In Serbia, Krusevac 36,8°C, Leskovac 36,1°C, Kragujevac 35,3°C, Nis 35,0°C, Belgrado 34,5°C. In Montenegro, Podgorica 35,0°C, In Macedonia, 35,2°C a Gevgelija, 35,1°C a Stip, 34,7°C a Skopje. In Turchia, Akhisar 37,1°C, Kahramanmaras 37,0°C, Siirt 36,9°C, Batman e Urfa 36,8°C, Diyarbakir 36,7°C. 27,3°, 27,2° e 26,0°C le medie delle massime di settembre a Podgorica, Sandanski e Skopje, 32,3°C quella di Siirt.