Tra giovedì 27 e venerdì 28 luglio vi sono state piogge torrenziali in parte dell’Ohio, segnatamente nel nordest dello stato, lungo il Lago Erie, con accumuli localmente di 250 mm in poche ore. Tra Cleveland e Painesville, molte le aree inondate, con gli abitanti fuggiti dai tetti ad attendere le imbarcazioni con i soccorritori. Centinaia gli evacuati, in particolare a Painesville. Sempre tra Cleveland e Painesville, si è registrata anche una vittima. Il nubifragio ha avuto inizio giovedì pomeriggio, continuando nelle prime ore di venerdì. Venerdì a mezzogiorno c’era già il sole e le acque hanno cominciato a recedere dalle zone inondate, tanto che venerdì notte molti degli evacuati erano già rientrati nelle proprie abitazioni. Rimanevano comunque in esercizio due centri di accoglienza. Allagamenti anche nelle contee di Geauga e Ashtabula (qui caduti 94 mm tra le 12 di giovedì e la stessa ora di venerdì).
Una intensa perturbazione con caratteristiche prettamente invernali ha colpito l’Uruguay tra venerdì e la notte su sabato. Notevoli, più che l’entità delle precipitazioni, l’intensità del vento e il calo termico. A Montevideo il vento ha soffiato per 6 ore consecutive tra 25 e 40 miglia orarie, con raffiche fino a 55 miglia orarie. Notevoli i soli 9°C di massima venerdì all’aeroporto Carrasco della capitale uruguagia. Più a sud, da segnalare il freddo molto intenso a Esquel, in Argentina, dove sabato mattina la minima è stata -13°C (media minime di luglio -3°C), mentre il giorno precedente gli estremi termici sono stati -9°/0°C ed è caduta la neve. Sabato, notevole anche la minima di -9°C a Bariloche (media minime di luglio -4°C).
Intense piogge anche nella seconda parte della settimana in Corea del Sud. In 4 giorni la capitale Seoul è stata inondata da 259 mm di pioggia. Peggio è andata a Suwon (292 mm), appena meglio a Inchon (236 mm). L’accumulo mensile di Seoul aggiornato a tutto il 28 luglio è di 977 mm, contro i 323 della media.
Venerdì 28 luglio soprattutto la parte centrale del paese ha registrato piogge torrenziali, con le autorità che hanno dovuto evacuare migliaia di persone. Nella sola città di Pyeongtaek, che ha registrato circa 300 mm in 30 ore (tra giovedì mattina e il mezzogiorno di venerdì) gli evacuati sono stati 3500. Nel paese le recenti, ripetute, ondate di maltempo hanno causato la morte di almeno 31 persone, cui si debbono aggiungere 17 dispersi. Ingentissimi i danni materiali a case, strade, ponti e aziende agricole.
A Balmaceda (m 522, in una conca fra le Ande nel Cile meridionale) ha nevicato giovedì 27 luglio, poi il cielo sereno e la calma di vento hanno favorito un crollo termico, soprattutto nella serata di venerdì 28 (-13°C alle 23, -4°C alle 17) e nelle prime ore di sabato 29, quando sono stati raggiunti -22°C, con una condizione di nebbia congelantesi. A metà mattina è uscito il sole ma la massima non ha superato i -9°C.
Sabato 29 luglio, il passaggio di un sistema frontale ha posto fine a un’ondata di caldo protrattasi per due settimane sull’Inghilterra meridionale. Londra ha fatto segnare per 13 giorni consecutivi massime superiori ai 27°C, con 5 “incursioni” oltre i 32°C. Su base mensile, la temperatura è stata circa 5°C al di sopra della media e non vi è stato alcun giorno con valori inferiori alla media.
Non solo Londra, ma gran parte d’Europa sta vivendo una estate molto calda. Venerdì 28 luglio, l’epicentro del caldo è stato nell’Europa carpatico-danubiana. Alcune massime: Budapest 35,9°C, Bratislava 34,8°C, Bucarest 34,2°C, Vienna 34,1°C. Sopra tutte la solita Mostar, in Bosnia, con 38,0°C.