Nei primi 15 giorni di maggio abbiamo esaltato le caratteristiche di un clima dal sapore estivo più che primaverile, però già dal giorno 16 le cose sono cambiate ed è tornato più che mai il lato piovoso della primavera.
Venerdì le prime correnti perturbate hanno fatto il loro ingresso nella regione. Le zone veramente premiate dal peggioramento sono state poche, le pedemontane vicentine e trevigiane assieme al basso bellunese hanno registrato accumuli anche buoni. Montecchio precalcino ha raggiunto i 21.7 mm, Cansiglio loc. Tramedere 17.6 mm, Longarone 12.2 mm, nelle restanti zone colpite accumuli da 2 a 7 mm. In un contesto perturbato le temperature massime sono calate di qualche grado rientrando sotto i 25°.
Nella giornata di sabato le condizioni meteorologiche sono peggiorate, rovesci e temporali sparsi si sono avuti in gran parte della regione. La natura sciroccale delle correnti ha premiato le prealpi vicentine, mentre sono rimaste alla finestra molte zone del basso veneto ,della costa veneziana e parte della provincia di Treviso.
I maggiori accumuli pluviometrici si sono avuti nella zona di Posina: 65.8 mm a Passo Xomo e 65.2 mm a Contrà Doppio. Altre zone hanno superato i 60 mm: Turcati Recoaro 61.4, Valli del Pasubio 60.6 mm, il Rifugio la Guardia si è fermato a 59.2 mm di accumulo.
In altre zone delle prealpi, il basso bellunese e la pedemontana accumuli tra 30 e 50 mm. Parte della provincia di Treviso e dell’alto bellunese hanno avuto accumuli tra 20 e 30 mm, nella fascia centrale della regione accumuli tra 10 e 20 mm. La provincia di Venezia, le zone limitrofe nelle province di Padova e Treviso e il Polesine sono rimasti sotto i 10 mm di accumulo.
Nella notte tra sabato e domenica le condizioni atmosferiche sono ulteriormente peggiorate. Nubifragi, rovesci e temporali sparsi hanno accompagnato buona parte della domenica. Nella evoluzione di domenica, la perturbazione ha premiato l’alto veneziano.
La stazione arpav di Fossalta di Portogruaro ha toccato i 130.4 mm di accumulo, 117.4 mm sono stati registrati a Codevigo (PD), 116.4 mm a Portogruaro Lison, 107 mm a Ponte di Piave, 106.6 a Noventa di Piave, 105.0 mm a Cavallino (Treporti). Quelle erano le stazioni che nella regione hanno superato i 100 mm di accumulo, altre stazioni del veneziano hanno superato i 70 mm, tra 50 mm e 70 mm l’accumulo registrato nel trevigiano e nel basso bellunese, tra 30 mm e 50 mm l’accumulo registrato nelle prealpi vicentine e in buona parte della pianura centrale, tra 10 e 30 mm l’accumulo registrato in buona parte del padovano e del vicentino e parte del veronese. Sotto i 10 mm alcune località del Polesine e del veronese.
I vari range di accumulo sopraccitati potrebbero non essere del tutto corretti per via di precipitazioni a carattere temporalesco o di nubifragio.
In un contesto prettamente perturbato, il quadro termico è stato il più basso degli ultimi giorni, le temperature massime non hanno superato i 18° in molte zone della regione.
In fin dei conti questo è stato un buon peggioramento, gli accumuli sono stati ottimali e sono andati a colmare quella siccità che ha caratterizzato la prima parte del mese. Alcune zone del Polesine e del veronese sono rimaste ai margini del peggioramento, come del resto lo sono state nei peggioramenti avvenuti nel mese di aprile, perciò per queste zone vi è un leggero trend siccitoso.
Dalle ultime elaborazioni previsionali sembra che una certa instabilità ci accompagni fino alla fine del mese, perciò ci potrebbero essere nuove piogge per chi ha già avuto buoni accumuli e ci potrebbe essere pure un riscatto per chi fino ad ora ha avuto poche soddisfazioni dalla pioggia.