Mai come in quest’occasione le previsioni si sono rivelate azzeccate: dopo le estreme regioni meridionali del versante ionico, il maltempo più pericoloso era atteso sulle Marche e così è stato. La regione adriatica si è trovata, fin da ieri, lungo la fascia di confluenza fra masse d’aria diverse, quelle più fredde in entrata dalla Bora e quelle più miti sciroccali in risalita dallo Ionio. Si è così innescata una fase di robusto maltempo, purtroppo a carattere persistente per troppe ore, che ha letteralmente sommerso d’acqua le zone costiere e l’entroterra, dove la fenomenologia è stata esaltata dallo stau.
Le intense mareggiate sulle coste non hanno poi permesso ai fiumi di far defluire l’enorme quantità d’acqua. E così le piene dei fiumi si sono purtroppo rivelate killer: due persone nella loro auto sono state travolte dall’Ete a Casette d’Ete, frazione di Sant’Elpidio a Mare (Fermo). Un anziana donna è finita invece in un fosso ad Ascoli, dove scorreva impetuoso un torrente. Questi sono i fatti più tristi di cronaca, aldilà di questi va detto che l’evoluzione meteo odierna ha visto l’abbassamento deciso della quota neve, di fondamentale importanza in presenza di fenomeni che hanno continuato e continuano a cadere incessanti. La neve è salita ora alla ribalta, scendendo a quote di bassa collina, ma localmente fin su qualche tratto di pianura tra Pesaro ed Urbino, zone maggiormente coinvolte dalla componente d’aria fredda da nord/est.