Già proprio così perché questa volta la natura non ha voluto assolutamente risparmiare qualsiasi cosa, la Puglia viene colpita e affondata, conseguenze disastrose che vengono accompagnate da veri attimi di paura.
Su varie province della regione si scatena il finimondo,e nel giro di pochi minuti si contano feriti anche gravi, e danni incalcolabili.
Ore 11 di Martedì 26 Settembre, inizia l’incubo, sulla città di Lecce, e su gran parte della provincia salentina, si abbatte un vero e proprio uragano, con punte di vento sino a quasi 200 km/h e una pioggia fitta e battente, cose mai viste, almeno dalle nostre parti.
Nella città leccese crollano muri di cinta di ville e condomini, alberi secolari vengono spazzati come piume, volano grossi calcinacci veloci come meteoriti, insegne e cartelli stradali scaraventati da una parte all’altra; cassonetti della spazzatura che si trasformano in macchine a grande velocità impazzite! Vari palazzi vengono sgombrati per paura di crolli, interrotta la linea ferroviaria tra Lecce e Bari, dove ancora sorgono problemi per vari smottamenti.
Stupore ma anche un po’ di paura anche all’aeroporto di Galatina dove all’ufficio di meteorologia scatta l’allarme uragano di categoria 1.
Lo scempio della natura trasforma Lecce e non solo in una raccolta di macerie, nella provincia salentina vengono danneggiate intere aree di uliveti e coltivazioni oltre che varie strutture; danni ingentissimi;
adesso serviranno interventi urgenti per fronteggiare i danni provocati dal maltempo.
Un giorno di terrore anche nelle altre province pugliesi, con gli stessi identici danni e distruzioni, giornate davvero da ricordare per tutte le persone che hanno subito grossi danni e per chi invece come vigili del fuoco, protezione civile, mezzi dello stato, e personale medico hanno dovuto soccorrere le persone in difficoltà.