Da giorni i principali modelli matematici erano concordi nel prevedere una severa ondata di maltempo su tutta la Sicilia. E così è stato.
Sin dalle prime ore del mattino forti raffiche di grecale e una fittissima pioggia hanno interessato la totalità del territorio dell’isola. Dando una occhiata ai rilevamenti pluviometrici (fonte: reti SIAS) fanno impressione i dati relativi alla provincia di Catania: Ramacca 179 mm, Francofonte 183 mm, Mineo 193 mm, Paternò 204 mm; in provincia di Siracusa Floridia ha totalizzato 225 mm, Lentini 211 mm, Cozzo Spadaro 185 mm, Palazzolo Acreide 166 mm; in provincia di Enna Aidone ha totalizzato 157 mm, Leonforte 191, il capoluogo 110.
Molte altre le località che hanno totalizzato oltre 100 mm nell’arco delle 24 ore.
Critica la situazione a Pozzallo dove una tromba d’aria ha fatto registrare notevoli danni alle abitazioni e ai collegamenti viari e dove è stata dichiarato lo stato di calamità.
Nel palermitano si sono registrati notevoli accumuli con punte fino a 110 mm nell’entroterra (107 mm alla stazione AM di Palermo Boccadifalco) e i torrenti erano in piena già dal primo pomeriggio.
Se si dava una occhiata alla situazione alla quota topografica di 500 hPa delle ore 12 di ieri si poteva osservare un profondo minimo depressionario puntato tra la Sicilia meridionale e l’entroterra tunisino che veniva continuamente rinvigorito dalle tiepide acque del Mediterraneo che in certi punti faceva registrare la temperatura di +21°C. In tutto questo stato di cose l’Alta delle Azzorre si distendeva per i meridiani con il punto massimo pressorio nei pressi delle coste britanniche. Una situazione favorevolissima allo sviluppo di nubifragi nel Mare Nostrum.
Vi è da evidenziare che statisticamente questo è il periodo di maggiore apporto pluviometrico per le regioni del basso Tirreno dove già nei passati inverni si sono registrati fenomeni abbastanza intensi.
In queste ore permane lo stato di emergenza dichiarato dalla Protezione Civile soprattutto nelle zone orientali dell’Isola.