Italia ancora presa dalla morsa del freddo, non eccezionale ma costante ormai da tre giorni. Se la giornata del 19 dicembre è stata la più fredda del mese e tra le più fredde dell’intero anno solare 2005, non tanto più miti sono risultate le giornate del 18 e del 20 dicembre, e questa mattina (21 dicembre) si è presentata con gelate diffuse fin sulla Puglia.
Una fase fredda, a cui presumibilmente seguirà un periodo interlocutorio più mite ma non troppo fino al giorno di Natale, per poi sfociare in una nuova ondata di gelo, che al momento attuale pare possa essere di notevole entità.
Prima di pensare al tempo che farà vediamo però il tempo che ha fatto. Innanzitutto questo mese di dicembre, conclusa ormai anche la seconda decade, si sta presentando con temperature che sono nella norma stagionale, se per norma intendiamo quella del periodo 1961/90, lievemente sotto la norma se consideriamo i decenni più recenti.
Sul fronte precipitazioni, dopo una primissima parte d’inverno in cui non erano mancate al Nord, compreso il settore occidentale, ed erano state nevose fino in pianura come da molti anni non accadeva, il nuovo avanzare dell’alta pressione oceanica verso l’ovest europeo, ha consolidato la situazione siccitosa che da un paio d’anni sta vivendo l’angolo nord-occidentale della nosta nazione. Non sono mancate invece, anzi sovente sono state molto abbondanti con situazioni anche alluvionali, le precipitazioni al Centro e al Sud, ma nemmeno al Nord-Est, dove le Alpi si presentano splendidamente innevate.
Tornando al quadro termico notiamo che la seconda decade è stata leggermente più fredda della norma, a fronte di una prima decade lievemente più calda; notiamo altresì che le anomalie negative più pronunciate si sono avute in montagna, segno della natura artica dell’aria freddo arrivata fin sul Mediterraneo, più che continentale.
Se nell’articolo di ieri abbiamo posto l’accento soprattutto sul freddo del 19 dicembre, non ci esimiamo quest’oggi dall’analizzare la giornata successiva del 20, che con una media complessiva di +3.66°C, è stata la seconda più fredda del mese. Giornata in cui si sono registrate temperature molto basse nelle pianure del Nord e nelle valli del Centro, mentre in montagna le temperature si sono presentate in generale rialzo.
All’aeroporto di Malpensa la temperatura ha segnato il record mensile di -10.3°C, a Torino Caselle si è scesi a -6.5°C, Novara Cameri ha toccato -6.6°C, Frosinone -5.4°C, Bolzano -7.9°C.
E questa mattina (21 dicembre) in pianura le temperature non accennano a risalire, anzi in Puglia si sono raggiunti -4.8°C a Galatina (vicino Lecce), a Pescara si è scesi fino a -4.1°C, in Val Padana si sono registrati diffusamente valori compresi tra -3°C e -6°C. Molto forti al Nord le differenze tra il settore continentale padano e quello marittimo ligure. Sulla Riviera infatti l’aria fredda viene facilmente scalzata dal mite flusso occidentale, dando luogo a cieli grigi ma anche a temperature piacevoli; ne è testimonianza il fatto che nelle ultime due notti a Genova (Sestri) e a Capo Mele la temperatura non è scesa sotto i +7°C ed è stata più alta anche di molte zone costiere di Sicilia e Calabria.