Il maltempo ha messo sotto torchio gran parte della Sardegna soprattutto nella scorsa notte, quando una serie di temporali si è messa in moto con maggiori ripercussioni soprattutto sulle aree orientali e meridionali della regione, dove non sono mancati disagi per esondazioni e cedimenti stradali. Due sono state in particolare le celle temporalesche principali più insidiose, che hanno assunto temporaneo carattere autorigenerante: una prima linea convettiva ha investito per alcune ore l’area compresa fra la piana del Cixerri e il massiccio del Linas, mentre una seconda linea temporalesca ha interessato la fascia sud-orientale dell’Isola, in particolare il Gerrei.
In tutte queste zone le precipitazioni temporalesche hanno raggiunto a tratti intensità inaudita, con conseguenti danni e disagi in varie località: fra le più colpite Guspini e Villacidro, collocate sul Medio Campidano ai piedi del Linas. Nonostante la posizione dei due paesi non sia propriamente pianeggiante, la furia dell’acqua in discesa dai monti ha sommerso alcuni quartieri trascinando fango che poi si è riversato nei garage e nelle parti basse delle abitazioni. Nel complesso, le piogge cadute hanno toccato punte prossime ai 180 millimetri, la maggior parte dei quali caduti in circa 3-4 ore.
Accumuli pluviometrici più o meno simili, ma in tempi un po’ più dilatati, si sono riscontrati anche nei paesi attorno al Gennargentu, non solo in montagna ma anche a quote leggermente più basse. A Sadali sono caduti in totale 168 mm, a Fonni 160, a Desulo 127 mm e a Tonara (più protetta) poco più di 80. Nelle zone più esposte censite dall’ente Arpas, non abbiamo dati ancora definitivi, ma si presume che siano caduti oltre 200 millimetri di pioggia, forse anche 300 in alcune aree montuose. Si tratta di fenomeni davvero eccezionali per queste zone: se ci fossimo trovati in inverno e vi fosse stata confluenza con masse d’aria più fredde, questa era una configurazione perturbata ideale per portare nevicate molto abbondanti in alta quota sulle cime del Gennargentu, naturalmente con precipitazioni nel complesso inferiori.
Una particolarità della fase acuta del peggioramento è poi legata al fatto che le precipitazioni abbondanti hanno sfondato con facilità, contro molte previsioni, anche sul nord dell’Isola e specialmente sul sassarese, zona di solito non certo in prima linea nelle situazioni perturbate contraddistinte dallo scirocco. Le grandi precipitazioni erano invece attese in Gallura e così è stato, con allagamenti e disagi che non hanno risparmiato Olbia. Eppure i totali del peggioramento hanno raggiunto picchi di 60-70 millimetri nell’arco di meno di 12 ore anche su Sassari e dintorni: si è trattato di piogge incessanti, ma mai troppo intense in quanto generate da celle temporalesche mature. Lo sfondamento delle celle temporalesche verso nord/ovest non ha infatti risentito particolarmente dell’interazione orografica ed è stato facilitato dai flussi sciroccali perturbati presenti anche in alta quota, evento piuttosto insolito.